Transizione ecologica, ecco la posizione di Alternativa

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Nel mio intervento in diretta web sul tema della Transizione ecologica ed energetica ed il ruolo della politica organizzata dal nostro movimento, ho ringraziato entusiasta l’ex parlamentare di ALTERNATIVA, Giovanni Vianello. Innanzitutto per la profonda conoscenza dell’argomento. Tanto eolico in Molise. Tanto per cominciare. Ed una transizione energetica assolutamente invisa alle politiche sia di Conte che evidentemente draghiane. Quelle cioè che da tempo raccontano di intenti ecologisti che non trovano mai la luce. Soprattutto Giovanni ha testimoniato alcune ipotesi latenti. La mia è stata infatti una riflessione ideologica soprattutto. È una occasione di condivisione importante perché si sostanzia della nostra stessa sostanza. È stata una occasione per rilanciare il programma di ALTERNATIVA, ma soprattutto l’idea realizzabile di una politica appropriatamente alternativa nel nostro paese e nei nostri territori dilaniati dagli interessi prevalenti e servili alla obbedienza euroatlantista e iperliberista. Una politica analfabeta nei confronti dell’ascolto delle esigenze quotidiane dei cittadini e che fa pensare che questi enormi temi come guerra, diritto alla salute e transizione energetica siano troppo lontani dalle esigenze reali del cittadino. Sembrano i soliti luoghi comuni di discussione. Ma la cosa grave è proprio questa . Cioè che siamo ancora lì fermi al ragionamento di base sull’esigenza di cambiare il nostro mondo, la nostra realtà quotidiana e la nostra società. Giovanni Vianello ci ha portato dati e decreti firmati da quei governi colpevoli. Il resto sono le solite chiacchiere. Ci anima l’amarezza per il fallimento della più grande rivoluzione politica del nostro paese nel 2018. Tradita e fallita. Da li stiamo ripartendo noi di ALTERNATIVA. Da li vogliamo rinnovare e consolidare i principi ispiratori. Da li vogliamo proporre una transizione a tutto tondo principalmente nel modo di interpretare l’attività politica. Da quel tradimento nasce l’astensione e la disaffezione degli elettori.
Questa amarezza bisogna trasformarla in energia positiva. In una fortissima autodeterminazione di coscienza civica. La mia riflessione si posa sull’artato quesito-consulto con gli attivisti sulla transizione ecologica che ha sancito nel 2021 la fine, di fatto, di quella ideata rivoluzione del movimento cinquestelle. Da li siamo nati noi. Dalla coerenza. Dal rifiuto di sentirsi complici del sistema suicida del Paese. Noi abbiamo sempre preso le distanze dalla finta difesa di quel 33% di consenso concesso dagli elettori e tradito, in quel governo aperto da Conte e poi proseguito nell’assembramento delle destre e della altrettanto finta opposizione del movimento neoprogressista all’interno del centrosinistra di oggi. In quel governo il 33% del consenso degli italiani fini miseramente in minoranza nella rappresentanza al consiglio dei ministri e soprattutto nel nome del non pervenuto superministero della transizione ecologica. Non abbiamo dimenticato le finzioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E quando pensiamo che ciò si interseca con le grandi e fallimentari conferenze climatiche mondiali, fatti di roboanti jets inquinanti, che sorvolano i nostri cieli azzurri sventolando le bandiere green, dobbiamo capire che la politica continua imperterrita ad essere mero esercizio di retorica. E allora la rabbia, la mortificazione come cittadini ma parallelamente la determinazione a non arrendersi crescono esponenzialmente. Se da un lato c’è amarezza dall’altro capisco che siamo sulla strada giusta. Occorre costruire e rinforzare una politica innovativa e alternativa in questo paese.
Una vera alternativa è possibile . Tocca a noi credere e farla crescere.
DOTT. NICOLA ZAGARIA
COORDINAMENTO ALTERNATIVA MOLISE.

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