Renzi al tramonto come politico tenta la carta giornalistica: direttore de Il Riformista per un anno

Con un partito in caduta libera, che rischia di perdere consensi dopo consensi dopo la debacle totale del Friuli Venezia Giulia ( dove ha raggiunto solo il 2,7% dei voti), Matteo Renzi tenta la carta giornalistica per provare a riacquistare il consenso perso. Senatore e direttore di giornale. Se lo avesse fatto Berlusconi o qualcuno del centrodestra in generale sarebbe stato oggetto di attacchi indiscriminati.
Invece è la strada percorsa da Renzi che fa il percorso inverso di molti giornalisti che tentano Invece la carriera politica con candidature. Inversa a quella del ministro Gennaro Sangiuliano che é passato da direttore del Tg2 a esponente del Governo Meloni.
Matteo Renzi da oggi é il nuovo direttore de Il Riformista. L’annuncio presso la sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera a Roma. Dopo oltre tre anni il direttore Piero Sansonetti lascia la direzione per passare a quella de l’Unità, testata storica salvata da Romeo Editore che verrà rilanciata dopo gli anni bui che l’hanno portata al fallimento.
“Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista”, ha dichiarato il leader di Italia Viva su Twitter.
“Non c’è un legame con il Terzo polo, il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l’area del Pd che non si riconosce nella Schlein”, ha detto Renzi.
La mossa di Romeo, come riporta Open,(che tra l’altro è ancora a giudizio assieme al padre di Renzi, Tiziano per la cosiddetta inchiesta Consip) va letta con la volontà di dare «a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità di esprimersi». Infatti, la scelta di porre Renzi al vertice de Il Riformista, si incastra con il futuro di un altro giornale, l’Unità: «Nelle prossime settimane, Sansonetti assumerà la direzione de l’Unità, della quale è stato giornalista e condirettore per diversi decenni, e finalmente la sinistra storica e tradizionale tornerà ad avere un suo giornale. Spero sia un contributo perché la sinistra torni a pensare e a correre. Il Riformista, invece, tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo. Per questo ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore, come Renzi, di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato», conclude l’editore.