Regionali 2023, la data di Pasqua come spartiacque tra certezze e supposizioni

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Il cilindro del centrosinistra dovrebbe tirare fuori il candidato entro Pasqua. Dovrebbe essere quella la data spartiacque tra la confusione che regna sovrana ultimamente in tutte le coalizioni e qualche certezza verso il 25 giugno, data della consultazione elettorale per le regionali.

Si terrà infatti oggi nel tardo pomeriggio il tavolo di confronto tra le forze che gravitano intorno a PD e Cinque Stelle ( con inviti anche a Sinistra Italiana, Molise Domani, Articolo 1 e Partito Socialista). Non invitati i moderati del terzo polo perché non graditi al Movimento Cinque Stelle.

Che avendo avuto il maggior numero di consensi dovrebbe, nella giornata di oggi, esprimere i primi nomi che verranno vagliati dalla coalizione. C’è chi giura che proprio su di essi gli accordi romani potrebbero essere messi a dura prova per veder rispuntare preferenze locali che sia qualcuno del PD che altri del Cinque Stelle hanno al di fuori del perimetro di coalizione disegnato a Roma dai leader Conte per il Movimento Cinque Stelle e Schlein per il Pd. I nomi che circolano sono tutto e il contrario di tutto per il momento. I pentastellati però puntano ad evitare le primarie, strumento che invece piacerebbe a quelli del PD per manovrare ancora una volta l’ultima scelta possibile.

Intanto notte fonda a centrodestra. Incontri e possibili alleanze si fanno vedere. La lega accelera nel segno della discontinuità con Donato Toma. Ma in netto ritardo sono le quotazioni di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Qui, al contrario del centrosinistra, non è solo una questione locale ma anche di tenuta di Governo nazionale. Il Lazio è governato da Fratelli d’Italia e la Lombardia dalla Lega. In Friuli Venezia Giulia il riconfermato Fedriga è anch’ egli leghista. Dovrebbe essere quasi scontato, visti i risultati a due cifre in regione, un candidato berlusconiano per il Molise. Sì perché Forza Italia, se dovesse rimanere all’ asciutto nella partita regioni potrebbe rimettere anche in discussione l’ alleanza di Governo. E questo non conviene alla premier Giorgia Meloni. I nomi? Tutto si giocherebbe tra Francesco Roberti, gradito anche a Michele Marone della Lega ma non a Cavaliere e Tartaglione, e la riconferma di Donato Toma. Con la candidatura della stessa coordinatrice azzurra sempre sul tavolo.

Ma resta tutto da vedere aspettando la santa Pasqua.