Nomina inconferibile, a settembre si decide se rinviare a giudizio la giunta regionale

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Qualora gli indagati dovessero essere rieletti e condannati in primo grado, si applicherebbe la legge Severino con la sospensione dalla carica elettiva

Il GIP del Tribunale di Campobasso ha fissato l’udienza preliminare per il 6 settembre 2023 per decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura della repubblica nei confronti della giunta regionale per la vicenda legata alla nomina del Commissario Straordinario del Consorzio di Sviluppo industriale di Campobasso- Bojano adottato con la delibera di giunta nr 338 del 18.09.2020 con voto unanime e successivo provvedimento presidenziale nr. 83 del 29.09.2020.
Per gli inquirenti la nomina sarebbe avvenuta in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla normativa vigente in materia di “inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati di controllo pubblico”.
Più precisamente non sarebbe stato rispettato  il termine previsto di due anni di cosiddetto “raffreddamento”, periodo che deve necessariamente intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della giunta o del consiglio della Regione e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico dí livello regionale.


Per la procura da tali atti sarebbe derivato
un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nell’emolumento previsto per lo svolgimento dell’incarico ovvero arrecando ad altri un danno ingiusto consistito nella impossibilità di concorrere per la medesima nomina pur avendone í requisiti.  
La vicenda risulta delicata per i componenti la giunta oggi tutti ricandidati per il rinnovo del consiglio regionale. Qualora rieletti, in caso di condanna verrebbe applicata la legge Severino con sospensione dalla carica!
Si preannunciano diverse costituzioni di parte civile da chi non ha potuto partecipare alla nomina ed esposti alla Corte dei Conti per il danni erariale conseguente alla nomina ritenuta illegittima.