Giunta Toma bocciata da un sondaggio, la via alternativa del centrodestra è l’apertura al Terzo Polo

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Dopo il no dell’ eurodeputato Aldo Patriciello a una candidatura del presidente Donato Toma o dei suoi assessori in Giunta (Quintino Pallante, Vincenzo Niro, Vincenzo Cotugno, Filomena Calenda e Nicola Cavaliere), arriva anche un sondaggio commissionato da Euromedia Research a una candidatura di questo tipo.

Dopo aver intervistato 1030 persone dal 31 gennaio al 2 febbraio il risultato è stato impietoso: no all’operato di Toma da parte del 72,3% delle persone e 75,7% se si parla di sanità. Che è proprio il punto di scontro tra il presidente- commissario e l’eurodeputato.

Si tratta comunque di numeri relativi. In questo campione potrebbero non esserci le persone che, nonostante tutto, vorrebbero comunque la candidatura di Pallante o di Toma. Tra l’altro l’unica alternativa a questo disegno, rimanendo nel centrodestra più classico potrebbe essere l’ex presidente Michele Iorio.

Tuttavia non sono queste le indiscrezioni che circolano negli ambienti più accreditati. Al contrario, essendo che proprio Iorio era il presidente della Regione quando in Molise è stata commissariata la sanità , si starebbe già studiando la soluzione “moderata”.

E a quel punto il baricentro dell’ultima decisione si sposta dal Pd, che è sempre in costante dialogo con il Movimento Cinque Stelle, al Terzo Polo (Azione e Italia Viva).

Il presidente Salvatore Micone avrebbe già aderito e potrebbero esserci altri nomi di big pronti a saltare sul carro di Renzi e Calenda. Che a quel punto potrebbe anche abbandonare il dialogo con il Partito Democratico e con le altre liste di sinistra, ed entrare ufficialmente a far parte di un centrodestra con baricentro al centro. Sembra uno scioglilingua ma è proprio di questo che si parla insistentemente.

Con un Aldo Patriciello che, quando verranno esclusi dalle candidature gli attuali componenti della giunta Toma, sarebbe il perfetto regista di questa operazione politica che potrebbe portare alla candidatura a presidente o qualche attuale dissidente o l’ennesimo uomo di fiducia dell’europarlamentare molisano.

La scelta spetta ora a Renzi e Calenda, che nelle prossime elezioni del 12 e 13 febbraio nel Lazio sono scesi in campo a fianco del Pd e in Lombardia da soli con la candidatura di Letizia Moratti. C’è da giurarci che, i risultati elettorali di queste due grandi regioni, condizioneranno la scelta renziana e calendiana: o con il Pd o con il centrodestra.

E se i decisori sono gli stessi della cena a casa di Patriciello con Ettore Rosato, c’è da aspettarsi che sceglieranno il centrodestra come avvenne alle Comunali di Isernia. Ma bisognerà tener conto anche dei numeri di Fratelli d’Italia. Nel boom dei consensi grazie alla premier Meloni ma non per un leader locale forte. Spaccare potrebbe significare perdere. Quindi la via del potere per l’europarlamentare ed Ettore Rosato si lastrica di buone intenzioni ma di diversi ostacoli.