Patriciello a Pontida nel regno dell’autonomia differenziata e dell’odio verso il Sud
Mozzarelle molisane, stand molisani dove un gruppo di facinorosi, a detta di Matteo Salvini, urlava Tajani scafista e urla e insulti contro i campani che hanno scatenato la giusta ira del coordinatore campano di Forza Italia Fulvio Martusciello.
MOLISE E PATRICIELLO A PONTIDA A SPONSORIZZARE L’ AUTONOMIA DIFFERENZIATA
É in questo contesto che hanno calato i molisani l’ eurodeputato Aldo Patriciello ( che proprio dalla Campania attinge per ottenere i voti per essere eletto ndr) e l’ assessore regionale nonché rappresentante molisano Michele Marone.
“Scatti di una giornata fatta di emozioni- dichiara Patriciello- di militanza, di politica tra la gente. Migliaia di persone per ribadire che la difesa della propria identità e dei confini nazionali è un diritto sacrosanto di ogni Pese. Avanti così!”.
Sarebbe necessario che Patriciello stesso si dissoci dagli insulti dei facinorosi contro i campani che lo hanno votato. Sarebbe necessario che si rendesse conto di aver condiviso la piazza con chi ci disprezza. Con chi urla “secessione secessione” e con un Salvini che proponendo l’autonomia differenziata non fa altro che portare avanti un sistema che penalizzerà il Sud portando la Lombardia ad avere ancora più autostrade di adesso e un sistema sanitario pubblico nettamente superiore al nostro.
I VERTICI DELLA LEGA: SIAMO LA PONTIDA DELLE PONTIDE
Un contesto nazionale da brividi quello dove ha portato i molisani l’ eurodeputato Aldo Patriciello.
“Quella di oggi ( ieri ndr) – ha sostenuto Salvini- é la Pontida dell’altro giuramento.Quella che quasi 900 anni dopo la Lega lombarda, sancisce qui la “santa alleanza dei popoli europei”. A battezzarla è Matteo Salvini che allarga i confini della Lega in un patto corale con i partiti sovranisti, già suoi alleati a Bruxelles nel gruppo dei Patrioti di Viktor Orban. Per la prima volta al raduno nella Bergamasca, e per la prima volta tutti sul palco. Se ne contano almeno sette nel selfie che il segretario della Lega scatta alla fine, con altrettanti leader della destra europea. Dall’olandese Geert Wilders che si lancia in un “Matteo ti amo” in italiano e annuncia che “è tempo di fare un nuovo giuramento a Pontida con tutti i patrioti europei” all’austriaca di Fpo, Marlene Svazek, convinta che “siamo sempre di più”. In tutta Europa lo spirito dei movimenti patriottici si sta risvegliando. Tutti ricambiano l’accoglienza di Salvini incoronandolo come “un eroe”. O con promesse in chiave anti migranti: se continueranno a sbarcare, “li porteremo a Bruxelles davanti agli uffici dell’Unione europea. Se proprio li vogliono, se li tengano!”, minaccia l’amico e premier ungherese,Orban. Oltre al patto sovranista europeo è l’ autonomia differenziata a dominare l’edizione numero 36 di Pontida. “Dopo 30 anni di battaglie, l’autonomia è realtà e indietro non si torna”, scandisce al microfono e dal prato, si alzano le bandiere leghiste. Fra queste, a un certo punto spuntano pure una di Israele e una russa,un vessillo della Russia imperiale con i colori bianco, blu e e rosso e al centro il simbolo dell’aquila bicipite. Per il resto della giornata, l’autonomia è la parola più diffusa su magliette, cartelli e striscioni. “L’Italia non è una e non lo sarà mai” si porta fiero, sulla tshirt verde, un militante di Viganò Brianza. Non mancano bandiere sull’autonomia lombarda o qualche attivista veneto che urla in dialetto: “Per me la patria è solo il Veneto, non c’è altro”. Del resto anche quest’anno la regione governata da Luca Zaia sale sul palco con un vessillo gigante del leone di San Marco srotolato dai consiglieri regionali.”Per noi questa è la Pontida delle pontide”, esordisce il governatore, respingendo le critiche di egoismo o di secessione dei ricchi. “Noi non siamo per l’equa divisione del malessere ma per l’equa divisione del benessere”, insiste. Più diretto il collega lombardo Attilio Fontana: “Siamo a un punto di non ritorno”, sottolineando che “non è una questione di soldi in più per le Regioni” ma di “essere più liberi a casa nostra”. Tuttavia che la stada per l’Autonomia non sia in discesa non lo nasconde nemmeno il padre della riforma: “Io capisco le opposizioni, capisco meno qualche alleato – dice il ministro Roberto Calderoli rivolto a Forza Italia ma senza citarla – che ogni giorno dice che si deve riflettere e che bisogna aspettare i Lep”. Salvini parla anche di cittadinanza ma ammette che la priorità della Lega è revocarla a chi delinque. Insomma, altra cosa rispetto allo ius Italiae lanciato dagli azzurri di Antonio Tajani. Modello che non condivide nemmeno il generale Roberto Vannacci, altra new entry di Pontida che si prende gran parte del calore dei militanti. Salvini chiude la manifestazione dopo un discorso di 20 minuti. Più breve rispetto al passato. Alcuni temi mancano (ad esempio il ponte sullo Stretto) o sono appena accennati. E i ringraziamenti, a parte gli ospiti presenti, restano limitati a Umberto Bossi e Roberto Maroni (Grazie per averci portato qua”). Il leghista appare un po’ stanco.Inevitabile l’amarezza pensando e parlando della condanna che rischia a Palermo nel processo Open arms. Al caso è dedicato lo slogan che tappezza il palco: “Difendere i confini non è reato, tradotto anche in inglese. A difesa del capitano si veste da carcerato Michele Leombruno, vicesindaco di Serracapriola, paesino del Foggiano col cartello: “Ho votato Lega. Arrestate anche me”. E Calderoli mette la maglietta “Processate anche me”.
I GiOVANI DELLA LEGA: TAJANI SCAFISTA. SUBITO LE SCUSE DI SALVINI
L’eurodeputato Aldo Patriciello, insieme al suo collega Vannacci, ha condiviso il suolo anche con i giovani della Lega. I quali hanno attaccato il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, partito con il quale proprio Patriciello stesso era eletto nella scorsa legislatura.
Sullo striscione che portano in corteo spunta la scritta ‘Ius scholae in vista, Tajani scafista?’. Uno striscione che vede i giovani della Lega aggiungere il coro ‘Tajani vaff…’.
Tra gli striscioni anche insulti con questo testo ‘Salis, Orban ti aspetta’. Una volta arrivati nel tendono scatta poi lo slogan ‘secessione, secessione’.”Slogan volgari e frasi fatte di miserabile livello”, così sono state definite da Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia e il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri che, in una nota, hanno chiesto alla dirigenza della Lega di “prendere le distanze”. Secondo Salvini”Quei ragazzi sono 4 o 5 scemi, chiedo scusa a nome loro. Tajani è un alleato, ogni alleato è un amico” ha detto Matteo Salvini a Pontida. Ma lo strappo con Forza Italia continua proprio in Campania dove dure sono le parole di Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania.
MARTUSCIELLO: LA LEGA CAMPANA PRENDA LE DISTANZE ALTRIMENTI SALTA L’ALLEANZA PER LE REGIONALI
Martusciello ha commentato con durezza i cori offensivi contro i meridionali che si sono levati durante il raduno della Lega a Pontida. “Le offese rivolte ai casertani e ai napoletani sono vergognose e inaccettabili”, ha detto Martusciello. “Ci aspettiamo che la Lega campana prenda immediatamente le distanze da quanto accaduto.”Martusciello ha inoltre sottolineato come questo episodio confermi “quello che diciamo nella Lega conta solo Salvini e la sua linea”. Ha quindi lanciato un monito in vista delle prossime elezioni regionali: “Sia chiaro, se e’ così , o la Lega fa una scelta civica, o non ci sarà nessun apparentamento per le regionali in Campania.”