Arresto Matteo Messina Denaro, lo Stato respinge la teoria della trattativa con la mafia

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All’indomani dell’ arresto di Matteo Messina Denaro si è fatta strada la teoria che l’operazione fosse al centro di una trattativa o patto tra Stato e Mafia. Ma il Governo Meloni si è affrettato a respingere qualsiasi ipotesi di questo genere.

Il primo ad esprimersi in tal senso è il deputato di Forza Italia Giorgio Mulé, che respinge qualsiasi ipotesi di uno scambio messo in atto tra Stato e Cosa Nostra, che sia collegato all’arresto del padrino di Castelvetrano.

   Come sottolinea l’ Ansa in queste ore anche alcuni componenti del Pd, come il deputato Stefano Vaccari, hanno chiesto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di “fare chiarezza, a cominciare da annunci che davano il latitante malato e pronto alla resa”. Ma è lo stesso partito di maggioranza Fratelli d’Italia a chiedere, nel corso della capigruppo in Senato, che il titolare del Viminale venga a riferire in Aula anche per sgomberare il campo da qualsiasi illazione.
    Dopo i filmati sulle immagini della cattura del superlatitante, l’altro video che sta facendo il giro del web in queste ore è l’intervista di Baiardo andata in onda due mesi fa su La7: “L’unica speranza dei Graviano è che venga abrogato l’ergastolo ostativo”, diceva interrogandosi su un possibile “regalino”, anticipando che Matteo Messina Denaro era “molto malato” e immaginando che potesse avviare “una trattativa per consegnarsi lui stesso, per far fare un arresto clamoroso”. Infine la sua tesi netta sulla trattativa Stato-mafia: “non è mai finita”.