Arresto Matteo Messina Denaro, un regalo al Governo Meloni di un boss malato? Si fa strada l’inquietante ipotesi

Scritto da

Se fosse davvero come dice lo scrittore Angelo Forgione, si riempirebbe di dubbi e interrogativi la vicenda che ha portato all’arresto nella mattinata di ieri, del superlatitante Matteo Messina Denaro. Leader di cosa nostra da 30 anni e catturato in clinica dopo una seduta di chemioterapia.

In clinica si presentava con un nome falso e nessuno in clinica aveva mai sospettato che si potesse trattare di lui.

“Matteo Messina Denaro – ha dichiarato lo scrittore- catturato dopo 30 anni, nel centro di Palermo. Mentre il suo tritolo seminava morte a Capaci e a via D’Amelio, pezzi dello Stato trattavano con “Cosa nostra”. La sua inafferabilità stava in questo ricatto, e le sue protezioni erano potentissime e inimmaginabili. La sua cattura significa due sole cose: dopo 30 anni, o non è più in grado di ricattare oppure non vuole più farlo. Nel secondo dei due casi, il più probabile, potrebbe significare che il superlatitante, ormai malato e bisognoso di cure, si sarebbe fatto arrestare in cambio di una qualche contropartita, prolungando la trattativa Stato-Mafia.
Si avvera la “profezia” di novembre di Salvatore Baiardo, il gelataio piemontese che all’inizio degli anni Novanta gestì la latitanza dei fratelli stragisti Giuseppe e Filippo Graviano; due mesi fa, a Massimo Giletti, aveva preconizzato il “regalino” per il nuovo Governo Meloni.
Certo, chi è dentro, sa. Il problema è che dentro questo paese ci siamo tutti, stretti in un perverso intreccio che uccide il Sud”.

Nel caso avesse scelto di farsi catturare per ottenere le cure necessarie per vivere, non sarebbe sicuramente una vittoria dello Stato, come dichiarano da 24 ore tutti gli esponenti di Governo, ma una vittoria mutilata.

Intanto il lavoro dello Stato continua. Stanotte per la prima volta dopo 30 anni il superlatitante la ha trascorsa in carcere al regime del 41 bis. Nel suo covo di Campobello di Mazara, nel cuore della Sicilia, non sono state ritrovate armi. Segno che probabilmente non avrebbe avuto in mente di compiere altre stragi ma di salvarsi la vita dal cancro.