Sanità e dimissioni del subcommissario, Romano: lo stato da che parte sta?

di Massimo Romano
Non conosco le ragioni per le quali l’avv. Giacomo Papa abbia deciso di dimettersi da sub commissario alla sanità.
Non le conosco ma posso intuirle, perché il livello miserabile delle aggressioni che da settimane certi ambienti (i soliti, ben tracciati e tracciabili) hanno riservato a lui e all’attivita della struttura commissariale, mistificandone le decisioni, offre la misura della posta in gioco e della pressione degli interessi economici privati coinvolti.
A mio avviso, alcune “attenzioni” rivolte alla struttura commissariale potrebbero integrare fattispecie di reato (anche, se del caso, di estorsione e/o concussione) ai danni di Toma e Papa (e di altri), e mi auguro che l’Autorità Giudiziaria proceda ad accertarlo, al fine di mettere al riparo l’esercizio di funzioni istituzionali e amministrative da “tentativi di condizionamento” che ricordano metodi propri di altri contesti geografici e sociali.
È noto a tutti che politicamente sono distante anni luce da loro, ma non ho alcun dubbio né remora nell’esprimere apprezzamento e condivisione per il lavoro che la struttura commissariale ha svolto per ripristinare la legalità nei rapporti tra Regione e strutture private, peraltro varando misure oggettivamente a vantaggio dei pazienti molisani e del loro diritto alle cure.
Per la prima volta, in 14 anni di commissariamento, il budget alle strutture private è stato assegnato dopo (non prima) aver stimato il fabbisogno assistenziale dei pazienti; per la prima volta i contratti ai privati sono stati predisposti a inizio anno anziché alla fine (ciò che generava un contenzioso giurisdizionale micidiale, che ha sempre visto soccombente la regione); per la prima volta il budget è stato incrementato per le cure ai molisani anziché agli utenti di fuori regione; dulcis in fundo, per la prima volta, dopo anni di follie finanziarie e contabili, è stato fissato il tetto invalicabile all’extrabudget per gli utenti extraregionali.
In breve: per la prima volta la
Struttura commissariale ha rispettato il piano di rientro sanitario, fissato dalla legge e monitorato dai Ministeri della Salute e dell’Economia. Cioè ha fatto il suo dovere, senza cedimenti.
Per questo, mi auguro che il Consiglio di ministri respinga immediatamente le dimissioni del sub commissario Papa, perché in caso contrario ciascuno è autorizzato a pensare che lo Stato abbia ceduto a interessi in contrasto con gli obiettivi di risanamento sanitario e finanziario della Regione Molise. Cioè che lo Stato abbia perso, tradendo se stesso e il Molise.