Tavolo del centrosinistra, torna il nome di Gravina ma resiste Iannacone: la sorpresa potrebbe essere Colucci
Una inutile perdita di tempo sui nomi, comune al centrodestra, che serve per scoraggiare le nuove leve della politica a contrapporsi al sistema consolidato di politici che si alternano ma portano avanti le solite politiche di distruzione del Molise
Sembrava fatta per Domenico Iannacone ma questa sera nel tavolo del centrosinistra è rispuntato il nome del sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Nominativo fortemente voluto da Antonio Federico del Movimento Cinque Stelle e che non dispiace nemmeno a tutto il resto della coalizione.
Il problema è interloquire con Giuseppe Conte e lo dovrebbe fare nella giornata di domani proprio il coordinatore regionale del Movimento.
All’ ex premier dispiacerebbe infatti dover far terminare un anno prima l’esperienza monocolore pentastellato a Campobasso. Dopo aver perso Roma e Torino il Movimento al 100% non governerebbe più in nessun capoluogo di regione e in questo la città di Campobasso resta una pedina importante.
Per Gravina, nel regolamento del 5 stelle, ci vorrebbe una deroga per permettergli di candidarsi. Per lo stesso senso del partito ora nel centrosinistra sarebbe la morte stessa di ogni regola statutaria di quel gruppo politico che nacque grazie a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
La candidatura di Gravina segnerebbe il passo decisivo che porta il Movimento Cinque Stelle ad essere solo e unicamente uno dei tanti partiti di centrosinistra satelliti del PD.
Ricordiamo anche che proprio Giuseppe Conte non concesse, lo scorso anno, il via a un terzo mandato a Giancarlo Cancelleri, il massimo esponente pentastellato della Sicilia, che anche per questo motivo ha traslocato armi e bagagli in Forza Italia.
Tuttavia il nome di Gravina potrebbe essere anche una boutade per far passare ancora altri giorni prima della decisione finale, che potrebbe essere ancora una volta quella su Domenico Iannacone.
Outsider resta il giudice Daniele Colucci. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore. Ma la teoria di Controvento resta sempre la stessa.
Centrodestra e centrosinistra menano entrambi il can per l’aia sperando che il movimento antisistema non abbia il tempo per presentare alcuna lista alternativa. È il sistema che vuole ancora una volta ammazzare qualsiasi forma di ribellione, rimanendo avvitato su se stesso e alternando solo i volti che lo rappresentano.