Scozia, approvato il gender recogniton act: il testo che apre al cambio di sesso repentino è accolto da polemiche in parlamento e tra le femministe

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Un testo destinato a spaccare per sempre il fronte femminista della differenza biologica ma anche il parlamento della Gran Bretagna.

Si tratta del Gender Recogniton Act, approvato in ultima lettura dal parlamento locale scozzese di Edimburgo – dominato dall’Snp indipendentista e progressista della first minister Nicola Sturgeon – Il progetto di legge senza precedenti a livello internazionale é destinato a rendere più facile in Scozia il libero cambiamento anagrafico di genere sessuale secondo le preferenze individuali del momento anche rispetto alle altre nazioni del Regno Unito.

L’iniziativa ha ottenuto 86 sì e 39 no, non senza un’inedita fronda di 9 deputati della maggioranza dell’Snp nell’assemblea di Holyrood.

Si tratta della fronda più ampia mai vista da quando la formazione nazionalista è salita al potere a Edimburgo nel 2005.

Già a ottobre, al momento della presentazione del testo in aula, Ash Regan, ministra per la sicurezza delle comunità locali nella compagine guidata da Sturgeon, aveva annunciato del resto le proprie dimissioni spiegando di non poterlo sostenere “in coscienza”.

Il progetto prevede fra l’altro di abbassare da 18 a 16 anni l’età minima per richiedere un Gender Recogntion Certficate (Grc) e il via libera è stato accolto dalla protesta di un picchetto di contestatori al grido di “vergognatevi”.

Un Da Londra, intanto, fonti del governo Tory di Rishi Sunak hanno fatto sapere di avere dubbi sulla compatibilità della norma con la cornice costituzionale britannica. Evocando “preoccupazioni” e un possibile intervento per bloccare il Royal Assent: ossia la firma della legge da parte del sovrano, in quanto capo di Stato, necessaria per l’entrata in vigore (prevista sulla carta durante il 2023). Il substrato ideologico dell’iniziativa è d’altro canto in stridente contrasto con le frenate sollecitate al contrario negli ultimi anni in tema di gender free sul fronte della legislazione generale del Regno da ampi settori della maggioranza conservatrice che a Westminster sostiene il governo centrale di Londra. Mentre è criticato pure in ambienti liberal e da quella parte del movimento femminista che invoca la tutela della diversità biologica di genere fra donne e uomini: movimento all’interno del quale continua a far sentire con forza fra gli altri la propria voce la celebre scrittrice e attivista J.K. Rowling, madre di Harry Potter, inglese di nascita, ma fortemente legata alla Scozia.