Regionali 2023, tra matrimoni diurni e amanti notturni ecco gli scenari possibili


La data delle elezioni regionali del 25 e 26 giugno si avvicina e siamo ancora ai tempi dell’ Odissea. Le tele che si tessono durante la giornata, vengono disfatte da complottatori notturni che di notte dialogano anche con forze non previste dalle alleanze romane.
Se si dovesse seguire quel che dice Roma e i suoi esponenti nazionali le cose dovrebbero essere molto chiare: a centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Udc; a centrosinistra Pd- Cinque Stelle- Partito Socialista- Articolo 1, Sinistra Italiana e altri pezzi della sinistra. Con il terzo polo costituito da Azione e Italia Viva che rischierebbe di dover correre da solo perché non compreso da nessuno dei due accordi romani principali. Tenendo conto anche delle forze antisistema che prevedono di essere della partita.
Tuttavia le cose potrebbero non essere così lineari, proprio perché il Terzo Polo non ci sta a perdere. Andando da solo dovrebbe raggiungere almeno l’8% e in coalizione il 5%.E questo numero è più abbordabile per chi alle scorse politiche ha raggiunto il 4,8%.
Renzi e Calenda sono persone istituzionali e puntano a mantenere lo status quo. Quindi stanno portando avanti due tipi di trattative che hanno un effetto domino sull’intero panorama politico.
I Coordinatori regionali dei due partiti starebbero portando avanti queste strade parallele: una col centrodestra tentando il colloquio anche con Fratelli d’Italia e l’ altra con la parte più centrista del Pd.
Si perché c’ è una parte del Partito Democratico che non starebbe seguendo affatto le linee politiche della segretaria Schlein, tentando invece la strada indicata da Venafro e non da Roma. Sarebbe quella parte che non disdegna un accordo con Valente e D’ Ambrosio e che vorrebbe ripercorrere una sorta di Frattura bis con lo stesso condottiero che controlla la sanità molisana da più di 10 anni.
Di conseguenza il Movimento Cinque Stelle sta anch’egli tutelandosi continuando sí a dialogare con il Pd come Roma vuole, ma tenendo aperta una trattativa parallela con forze antisistema che vogliono essere della partita per cambiare davvero il volto del Molise, uscendo dai soliti schemi di potere.
Diversi gli scenari alternativi.
Il primo potrebbe essere quindi: centrodestra con Italia Viva e Azione, centrosinistra con PD e Cinque Stelle con altre forze di sinistra, Partiti e forze antisistema.
Il secondo invece si presenterebbe così: centrodestra da solo, PD con i partiti di centrosinistra e Italia Viva, Movimento Cinque Stelle e le forze antisistema.
Entrambi gli scenari sono diversi da quello che potrebbe essere ciò che decidono a Roma i partiti. Tutto dipende da quale sarà la coalizione pronta a difendere gli interessi dei soliti noti che hanno portato la sanità molisana nello stallo ben visibile nel 2023.
Ma alcune cose sono certe da tempo. Italia Viva e Azione, con la cena venafrana tra Rosato e Patriciello ha già dimostrato di essere pronta a sostenere gli interessi di sempre. Andando proprio dove gli sarà suggerito per assolvere a quel compito.
È certo anche che sia il Movimento Cinque Stelle che le forze antisistema non vogliono avere alcun ruolo in questo tipo di spartizione della torta.
Quindi il pallino passa totalmente nelle mani del Pd. Che deve scegliere se farsi governare dagli interessi dei Moderati oppure continuare solo nella strada dell’ alleanza con il Movimento Cinque Stelle. Il segretario Vittorino Facciolla lascia la porta aperta al Movimento ma con esso non condivide la scelta del candidato Presidente. Quindi una alleanza già pronta a ora di cena potrebbe essere disfatta proprio la notte per ritornare punto e daccapo il giorno dopo.
I tempi stringono e nomi certi per la candidatura a presidente non ce ne sono. Da nessuna parte. E con essi anche le coalizioni.