Regionali 2023: rinviato il tavolo decisivo per il centrodestra. Tra i progressisti duello Iannacone Colucci
La giornata di oggi doveva essere quella fondamentale per la scelta dei candidati del centrodestra molisano per il 25 e il 26 giugno 2023.
Il braccio di ferro resta quello tra Donzelli e Lotito per decidere se dare la presidenza a Fratelli d’ Italia, in quel caso a Pallante o a Iorio, oppure a Forza Italia con Francesco Roberti. Doveva tenersi oggi il tavolo di confronto ma invece è stato rinviato a data da destinarsi.
Ma la vera novità arriva in queste ore dal tavolo del centrosinistra dove i nomi si sono ridotti in pratica a due: quello più gettonato resterebbe sempre quello del giornalista Domenico Iannacone. Seguito a ruota da quello del giudice della Corte d’ appello Daniele Colucci. Le quotazioni di quest’ ultimo, stando ai rumori che si stanno susseguendo nelle ultime ore, stanno salendo. Perché al contrario del nome di Iannacone che ormai sembrerebbe divisivo, quello del magistrato potrebbe mettere d’ accordo in primis Pd e 5 stelle, ma anche i gruppi che stanno minacciando di correre da soli nelle ultime ore.
Più distaccato il nome del presidente del Tribunale di Isernia Enzo Di Giacomo. Esclusi tutti gli altri nomi politici.
Il centrosinistra, al contrario di quanto detto finora sembrerebbe quindi aver scelto un uomo della società civile.
Sono stati interpellati i nomi che emergono? Sembra che chiamate ufficiali non ne hanno ancora ricevuti.
Intanto tra i delusi si registra il nome di Andrea Greco, candidato nel 2018 ed escluso dai nomi alla presidenza.
“Pur di non candidare un uomo libero, c’è chi sarebbe pronto a candidare alla Presidenza della Regione una sedia, un peluche, un orologio a pendolo, un cane parlante. Tutto tranne chi agirebbe nell’esclusivo interesse dei molisani.
Questa è la storia di questa terra martoriata. Ognuno risponde alla propria coscienza e ogni volta che mi guardo allo specchio so che ho dato e continuerò a dare il massimo. Non molliamo”.
I nomi dovrebbero essere resi noti ad ore. Solo allora sapremo quanti sono gli schieramenti e come verranno formati.
Ogni giorno che passerà fino all’ufficializzazione dei nomi é un giorno in meno per le nuove leve della politica per presentarsi alla gente e parlare di programmi.
Il sistema di potere sembra essersi messo d’ accordo ( senza mai essersi realmente incontrato) per rimandare le scelte e dare poco tempo ai nuovi per candidarsi.
Intanto i vecchi continuano a pubblicizzarsi e ad attirare clientela elettorale anche tramite vari riconoscimenti e premi che da mesi stanno elargendo e che hanno come unico scopo quello di attrarre pacchetti di voti e conservare il potere costituito. Al di là di chi sarà il candidato presidente.