Regionali 2023, i nomi dei civici Brunese e Iannacone bloccano i tavoli: occorrono soluzioni politiche
Tra veti incrociati sui nomi politici e della società civile a una settimana dalla Pasqua permane la situazione di stallo in previsione delle elezioni regionali del 25 e 26 giugno.
Potrebbero dare qualche indicazione oggi le liste che verranno presentate per le comunali del 14 e 15 maggio nei 14 comuni dove si devono rinnovare le amministrazioni.
Chi si candiderà alla carica di sindaco di uno dei comuni è automaticamente fuori dalla lotta per entrare a Palazzo D’ Aimmo.
Ma la cosa che fa capire l’ assenza della politica, almeno quella partititica, sono alcuni nomi che vengono fatti da entrambe le coalizioni.
Si tratta del Rettore Unimol Luca Brunese e del giornalista RAI Domenico Iannacone. All’ uscita di questi nomi entrambe le coalizioni principali sembrano ferme in una situazione di stallo.
Brunese nel centrodestra è inviso soprattutto a Fratelli d’Italia e al coordinatore Filoteo Di Sandro, che pretende una figura politica alla guida della Regione per non ripetere quanto avvenuto con le amministrazioni Frattura prima e Toma poi.
Iannacone nel centrosinistra è stato presentato dalla forza civica Molise Domani, che ha al suo interno l’ultimo presidente del secondo millennio in Molise Giovanni Di Stasi, ma non piace a parte del Pd e del Movimento Cinque Stelle che hanno di fatto bloccato il tavolo del centrosinistra.
Dover ricorrere a candidati della società civile per ruoli importanti come quello di presidente della Regione denota però la morte del sistema partitico in Molise. Significa che le varie formazioni politiche devono rivolgere gli occhi all’ esterno per tentare di trovare una persona capace di governare la Regione.
Ma gestire una Università oppure portare a termine una inchiesta giornalistica, non significa per forza essere in grado di risolvere, ad esempio, il problema atavico della Regione Molise: uscire dal commissariamento della sanità, arrivato nel 2009 quando a governare c’era Michele Iorio.
Essere un ottimo professionista non vuol dire essere capaci di risolvere la situazione disastrosa a livello occupazionale in Molise. Non è avere la bacchetta magica per far risorgere la zona industriale di Venafro o quella di Termoli.
Essere un ottimo Rettore o un bravissimo giornalista può bastare per far ripartire la linea ferroviaria Campobasso Termoli o Campobasso Venafro? Non è detto. Una cosa è analizzare un problema dal punto di vista professionale, altro è risolverlo politicamente.
I partiti si riapproprino della formazione politica della nostra regione. Altrimenti sarà sempre più impossibile esprimere un leader in grado di governare la Regione.