Ottavo discorso di Mattarella per il 2023, ecco i punti che verranno toccati
Gli italiani frastornati dal ritorno del covid, preoccupati per l’inflazione galoppante e spaventati dalla guerra alle porte d’Europa la sera di capodanno saranno rassicurati dal presidente della Repubblica che, alle 20.30 a reti unificate, apparirà come sempre nelle case degli italiani per motivare il Paese attraverso un discorso semplice, energetico e di forte spessore solidale.
Sergio Mattarella toccherà le corde profonde dei cittadini per smorzare ansie e preoccupazioni, con l’obiettivo di scuotere un Paese fiaccato da anni di crisi e pandemia riportando al centro dell’attenzione la forza di un’Italia che non si è mai arresa, ed anzi, nonostante tutto continua a crescere più di altri in Europa.
Il messaggio di questo complesso 2022 sarà breve (meno di 15 minuti) e sarà l’ottavo per un presidente che si è ritrovato al Quirinale suo malgrado ed oggi, dall’alto della sua esperienza, riconosce un Paese vitale, ben più forte di come si auto-descrive.
Sergio Mattarella ha compiuto 81 anni nel luglio scorso ma ha dimostrato nel tempo la capacità di non perdere contatto con le sfide di questo millennio, con i desideri e i sogni delle nuove generazioni, con le difficoltà di una delle popolazioni più vecchie del pianeta.
Per questo il suo discorso non si limiterà a un bilancio di quanto accaduto – e non è poco – dalla sua rielezione alla presidenza della Repubblica.
Il presidente siciliano, cattolico progressista, ha confermato la sua imparzialità di arbitro anche con un governo evidentemente lontano dal suo credo personale e domani, fedele alla sua impostazione, parlerà a tutto il Paese. Nessuna intromissione nella politica in senso stretto: piuttosto nel suo messaggio il capo dello Stato si porrà come cerniera tra le diverse generazioni, tra giovani ed anziani: svilupperà la sua analisi ricordando che la stabilità si poggia sulle radici costituzionali e elencherà le sfide ineludibili, dalla tutela dell’ambiente, alla messa a terra del Pnrr senza dimenticare l’impegno infaticabile per la creazione di posti di lavoro. Le parole chiave di questo messaggio saranno infatti solidarietà, visione, responsabilità, comunità.
Ma forse la parola che definisce meglio il pensiero di Sergio Mattarella è “coesione”. Da anni il presidente si spende per unire, ricucire, ridurre le distanze e riportare all’interno di un dibattito civile le tensioni che attraversano un grande Paese come l’Italia. Sforzo che certo non finirà con la nascita del governo di Giorgia Meloni che in ogni caso ha confermato la fotografia di un’Italia spaccata come una mela. Ecco, in questo contesto difficile Mattarella difende in ogni caso l’Italia, il senso di comunità e di appartenenza. Sa bene quanto sia importante una “coesione” di fondo per non perdere il ritmo della crescita, per prendere di petto la gravissima crisi climatica. Una coesione sociale sui valori di fondo che di fatto viene richiesta a tutti, ai giovani come agli anziani, alla maggioranza come all’opposizione. Per il “bene dell’Italia” come ha detto più e più volte. Poi le differenze di vedute sono il sale della democrazia.
Avere “visione del futuro”, quindi. Il che significa saperselo costruire questo futuro e nel miglior modo possibile. Con la volontà, la determinazione e, perchè no?, anche con una sana dose di ottimismo. Il tutto, naturalmente, senza spericolate fughe in avanti, sempre con grande responsabilità. Come è successo, e purtroppo bisognerà continuare a far succedere, con la pandemia. Ne parlerà certamente il presidente, senza allarmismi ma anche senza inviti ad abbassare la guardia. D’altronde la sua posizione di grande cautela rispetto al virus è nota, così come sono stati senza soluzione di continuità i suoi inviti a vaccinarsi e ad avere sempre fiducia nella scienza. Una linea che certamente non sarà cambiata dopo 15 lunghi giorni di positività al covid. Per dare peso e corpo alla parola “coesione” ci sarà sicuramente l’esempio della posizione da tenere rispetto all’invasione della Federazione russa dell’Ucraina. Mattarella parlerà anche di questa “sciagurata” guerra e lo farà come ha sempre fatto, con estrema franchezza. Ci sono e ci saranno dei sacrifici da fare ma ne vale la pena: c’è un aggressore e un aggredito e in gioco ci sono i valori di pace e libertà dell’Unione europea. L’Italia sa da che parte stare e sta facendo la sua parte: non sono ammessi distinguo. (Ansa)