Lazio, l’ eroe a quattro zampe Biondo salva Antonio: era stato morso da un’orsa
Un’orsa davvero pericolosa ma soprattutto un cane, Biondo, che si è comportato da vero eroe. I fatti sono avvenuti il 21 dicembre scorso su ub sentiero della strada 509 in territorio di San Donato di Valcomino, in un punto al confine del Parco di Lazio, Abruzzo e Molise.
Poteva finire tutto in tragedia per Antonio Rabbia, 33enne originario di Formia ma residente ad Ausonia, ma grazie al suo fedele amico a quattro zampe ha potuto raccontare la sua storia al quotidiano locale Ciociaria Oggi.
L’uomo è stato aggredito e morso da una grossa orsa che lo ha azzannato al ventre e gli ha procurato diverse altre lesioni su tutto il corpo.
“Ho la passione delle passeggiate in montagna – ha detto ai colleghi Ciociari- e mi trovavo con il mio Biondo nei pressi del cosiddetto “curvone dei motociclisti”, sul sentiero che prosegue verso il canale. All’improvviso ho visto il cane che ha alzato la testa di scatto. Mi sono girato e a una quarantina di metri ho visto due orsetti alti circa un metro. Dietro di loro è apparsa la mamma, un animale gigantesco, alto almeno un paio di metri, sicuramente più di me. L’ho vista alzarsi in piedi. Ho avuto paura. È partita di scatto verso di me, ha percorso una quarantina di metri in un baleno, con una velocità incredibile mi ha raggiunto. In quel momento ho lasciato il guinzaglio del cane e l’orsa ha spalancato la bocca. La mia reazione istintiva è stata una torsione con il busto per evitare il morso, così mi ha preso di striscio. Siamo rotolati insieme giù nella scarpata. Io mi sono aggrappato a un albero e mi sono fermato, l’orso no. È caduto più in basso rotolando sul pendio scosceso, per fortuna non sono caduto con lui perché una volta arrivati nel canale mi avrebbe sbranato. Ho visto l’orso che dopo la caduta si è rialzato e stava risalendo verso di me. In quel momento ho pensato di non avere scampo. Con la forza della disperazione ho raccolto un pietra e gliela ho scagliata contro. Biondo è partito verso l’orso per difendermi abbaiando a più non posso. A quel punto l’orso si è fermato. Ha fatto un paio di passi indietro e si è rialzato in piedi. Ho urlato al cane: scappa, scappa. Ho provato a muovermi ma ho sentito un piede cedere. Ho comunque trovato la forza di trascinarmi per terra con la gamba ferita. Ho pensato di stare per morire, avrei dovuto affrontare una salita ripida con una sola gamba. Allora ho mandato un messaggio a mia moglie. Le ho scritto “mi ha morso un orso, sappiate che vi amo”. Poi ho chiamato papà e gli ho detto la stessa cosa. Gli ho detto anche addio. Non pensavo dai farcela. Da solo sono riuscito a trascinarmi fino alla macchina, pensavo a mio figlio Mario, a mia moglie, a mio padre, a mia madre e a mia sorella. Ma non trovavo più il cane, il mio Biondo al quale devo la vita. A quel punto ho telefonato ad alcune persone che conosco in zona, Samuele e Fabio, che sono venuti a prendermi e mi hanno portato al pronto soccorso di Cassino”.
Per tre giorni Biondo si era perso. Un particolare che aveva gettato Antonio nella disperazione. É stato ritrovato tre giorni più tardi da Melissa Pittore, una ragazza che nutre un grande amore per i cani. “La ringrazio moltissimo – dice Antonio con riconoscenza – Tre giorni dopo l’aggressione mi ha chiamato Eramo Secondino dicendomi che forse aveva visto il mio cane. Così ho contattato Melissa che mi aveva offerto il suo aiuto via social e l’ho messa in contatto con lui. Dopo un’oretta di ricerche lo ha trovato e me lo ha riportato. Melissa è stata veramente straordinaria”. Dall’ospedale é stato dimesso con una prognosi di 20 giorni e con ferite psicologiche che lo terranno lontano dalle montagne per qualche tempo.