Donne e violenza: a confronto i modelli di recupero dei due Cav molisani

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Molti gli approcci differenti tra Befree Molise e Liberaluna che vedremo nell’ articolo ma con un problema comune: la scarsità dei fondi nazionali a disposizione e la poca vicinanza delle istituzioni al problema.

di Viviana Pizzi

Se ne parla ancora troppo poco in Molise nonostante negli ultimi anni si sono consolidate due realtà: liberaluna onlus e befreemolise.

Si comprende benissimo dai nomi citati che stiamo parlando di centri antiviolenza che si occupano del recupero e della protezione delle donne che hanno subito violenza maschile. O almeno così dovrebbe essere dalle intenzioni iniziali. Ma vuoi che i fondi destinati dallo Stato al Molise sono pochi (meno di 200mila euro all’ anno), vuoi che le donne e i bambini da proteggere sono in costante aumento ( perché le denunce aumentano insieme alla consapevolezza del pericolo che si corre stando accanto a un violento), spesso vediamo i centri coinvolti nelle attività più disparate pur di ottenere fondi per raggiungere gli obiettivi principali.

I due modi di approccio alle tematiche sono differenti come ovvio che ci si possa aspettare. Da quello più classico che punta sulle peculiarità femminili ( Liberaluna Onlus) a quello che si dirige anche verso altre tematiche, una su tutte quella Lgbt ( Befreemolise)

Ma per capire di cosa parliamo andiamo a trovare le descrizioni delle attività principali per cui sono nati questi centri antiviolenza ( entrambi riconosciuti).

BEFREEMOLISE

Befreemolise è un centro antiviolenza che accoglie donne che subiscono o hanno subito violenza ed i loro figli minori.
Il Centro antiviolenza svolge, in particolare, le seguenti funzioni:
accoglienza, ascolto e sostegno telefonico;
colloqui ed incontri finalizzati all’analisi della domanda;
colloqui orientativi per fornire affiancamento educativo, assistenza, consulenza legale e psicologica;
supporto esterno, qualora richiesto dalla donna, ed indirizzo per la fruizione dei servizi pubblici o privati;
supporto ai minori vittime di violenza diretta ed assistita;
orientamento, accompagnamento, inserimento o reinserimento al lavoro;
ricerca, raccolta ed analisi dei dati relativi all’accoglienza ed all’ospitalità;
formazione rivolta a tutti gli operatori a vario titolo coinvolti nell’azione di contrasto e di tutela delle donne e dei minori vittime di violenza;
promozione, sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno in collaborazione con enti, istituzioni, associazioni, istituti scolastici ed universitari. Il centro è collegato ad una casa rifugio.
ATTIVITÀ E FINALITÀ DELLA CASA RIFUGIO

a) sostegno ed accoglienza delle donne e dei loro figli in situazione di disagio a causa di violenza e maltrattamenti subiti;
b) presa in carico dei bisogni dei bambini testimoni di ogni forma di violenza;
c) rafforzamento della solidarietà di genere per l’affermazione di una diversa cultura;
d) promozione di iniziative utili a costruire nuovi spazi socio-culturali necessari al recupero della dignità, della libertà e della individualità delle vittime per il recupero del sé.

Alle attività che abbiamo appena descritto si sono aggiunti via via dei progetti per ampliare il raggio di azione. Uno su tutti è stato la creazione del brand “l’Olio delle donne” con lo scopo di creare lavoro per chi è uscita dalla violenza maschile. Ma oltre alle attività per le donne si sono aggiunte iniziative anche a favore delle persone Lgbt presenti in regione. Con il sostegno dell’ Aps di Campobasso e sotto la guida di Arcigay Molise e la cooperativa il Geco, Befree ha messo a disposizione i propri locali per la creazione di uno sportello in sostegno di chi, a causa del suo orientamento sessuale, subisce violenze e discriminazioni. Ha seguito anche qualche caso di violenza sulle persone gay prima della creazione dello sportello.

Befree si occupa anche di minori. Giovedì ci sarebbe dovuta essere la firma di un protocollo di intesa tra diversi soggetti per l’ avvio del progetto Befuture. Una realtà dedicata al recupero delle famiglie con minori vittime di violenza e abusanti. Il protocollo è stato rinviato a data da destinarsi ma il progetto, nato nel novembre 2022, durerà per 18 mesi.

LIBERALUNA ONLUS
L’Associazione di Promozione Sociale “Liberaluna Onlus” si è costituita con atto registrato a Campobasso il 13 Giugno 2014 per volontà di un gruppo di cinque donne amiche con l’obiettivo di dare al territorio gli strumenti utili al fine di combattere la violenza di genere ed aiutare le donne che subiscono violenza, emarginazione e discriminazione. L’Associazione persegue scopi di solidarietà e di promozione sociale attraverso un’équipe professionale formata da assistenti sociali, avvocate e psicologhe ed altre figure professionali volontarie che danno supporto alle attività di sensibilizzazione che l’associazione attua. L’associazione realizza eventi formativi per professionisti per aggiornamenti sui cambiamenti normativi e sociali sulla tematica della violenza. L’Associazione gestisce il Centro Antiviolenza Liberaluna che accoglie le richieste d’aiuto di donne maltrattate e dei loro figli. Infine l’Associazione ha attuato campagne di sensibilizzazione verso la cittadinanza attraverso servizi televisivi e articoli di giornale. Il 4 febbraio 2018 la presidente dell’associazione “Liberaluna Onlus” Maria Grazia La Selva è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per ricevere l’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica, onore al merito per le attività sociali a favore delle donne vittime di violenza svolte dall’associazione.

Tra le attività che sta mettendo a punto per recuperare i fondi regionali totalmente assenti
c’è il corso di cucito per le donne vittime di violenze e un corso di formazione per diventare istruttrice di danza per una donna che rientra nel progetto women and children finanziato dalla fondazione Prosolidar .

Le borse di formazione vengono assegnate in relazione ai talenti delle donne. Ci sono progetti individuali per reinserirle nel mondo del lavoro.
Un altro progetto che va in questa direzione è Moda Alter donne che sta proseguendo con la creazione di borse da donna con materiale di riciclo.


Nonostante siano regolarmente iscritte al registro dei cav e case rifugio non ricevono fondo regionali rinunciamo ai loro stipendi per sostenere tutte le donne che si rivolgono a loro
Forniscono inoltre alloggi protetti e le sostengono anche quando rientrano nella casa coniugale o in altra casa.
Cucito ad Arte per voi è un progetto rivolto alle nuove generazioni che interagiranno con donne, professioniste e artigiane del territorio per rafforzare competenze e avere uno scambio intergenerazionale. Infatti saranno previsti incontri di sensibilizzazione che avranno come tematiche il body shaming, l’educazione al rispetto e alla non violenza.

Ora però possiamo dire che Liberaluna Onlus come e forse anche di più di Befreemolise, sta ideando progetti per allargare il proprio budget finanziario da dedicare alle attività in oggetto.

In questo senso anche la partecipazione al progetto ” Viva Vittoria” che punta alla realizzazione di coperte ad uncinetto che riscoprano anche il tradizionale rapporto con il lavoro femminile.

Ma non è solo questo Liberaluna Onlus. Di recente ci sono stati insieme alla Cisl Molise dei seminari dal titolo ” Donne e Denaro” proprio perché riprendere l’ abilità lavorativa non basta alle donne vittime di violenza economica. L’obiettivo è quello di riprendere la propria vita con la gestione del proprio denaro.

IL RUOLO DELLA POLITICA LOCALE

Realtà che dovrebbero essere supportate di più anche dalla politica locale. Ma che purtroppo troppo spesso le ritiene un qualcosa di secondario rispetto a temi a loro dire più importanti come quelli della sanità e dei trasporti che sono ad oggi quelli occupati non soltanto dalla politica ma anche dall’informazione mainstream.

A livello politico esiste una commissione per le pari opportunità che troppo spesso presa in castagna dalle dinamiche della politica maschile, nonostante l’impegno delle singole persone che la compongono e la componevano all’inizio della legislatura ( ricordiamo che le attività con la nomina della presidente La Selva partirono con quasi tre anni di ritardo rispetto alla dodicesima legislatura ndr), non riesce a realizzare nemmeno i minimi obiettivi.

La rappresentanza politica all’interno della Giunta regionale è ridotta ancora ai minimi termini ( la sola assessora Calenda su un esecutivo a 5).

Insomma ancora molto lavoro da fare per sostenere le vittime e per tentare la strada dell’aumento dei fondi annuali per i centri antiviolenza. La strada della politica resta tutta in salita.