Calderoli minaccia querele: no alla definizione “spacca Italia” per l’ autonomia differenziata

Dopo le querele inviate dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni alla redazione del Quotidiano Domani, la libertà di espressione è ancora sotto attacco.
Stavolta a sferrare l’ attacco é il padre della riforma sull’ autonomia differenziata Roberto Calderoli.
L’ esponente della Lega Nord annuncia querele nei confronti di chi definisce “spacca Italia” la sua proposta di legge alla quale il governatore del Molise Donato Toma non si è detto affatto contrario.
Il riferimento di Calderoli è esplicito e si riferisce a due articoli del Messaggero e del Mattino.
Immediata la reazione dei comitati di redazione dei due quotidiani: “Le minacce del ministro sono inaccettabili”.
Autonomia:Calderoli,io spacca Italia? Basta,è diffamazione
“Adesso basta con gli attacchi che sfociano in offese e anche di peggio. Sono stato paziente per settimane ma adesso si è passato il limite, sono stanco di leggere sui quotidiani Il Mattino o il Messaggero frasi tipo lo ‘spacca Italia’ del ministro Calderoli riferito al disegno di legge sull’autonomia differenziata o lo strappo di Calderoli. Io da ministro ho giurato sulla Costituzione, che sancisce l’unità nazionale, per cui scrivere che voglio spaccare l’Italia significa darmi dello spergiuro. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia, perché mi si attribuisce un’inventata volontà di spaccare il Paese”. Lo afferma il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.
“Ricordo poi che io sono il ministro per le Regioni, di tutte le Regioni italiane, non di alcune sì e altre no e proprio per questo sto girando l’Italia in lungo e in largo per incontrare di persona tutti i governatori regionali. Altro che spacca Italia… Ora basta, i giornalisti hanno un codice deontologico da rispettare, c’è un limite alla cronaca che non può trascendere in offesa o in bugia. Non intendo querelare nessuno per ora, non sono il tipo che querela, ma se mi capiterà di leggere ancora frasi offensive e calunniose nei confronti del mio lavoro da ministro, frasi come queste sullo spacca Italia, allora sarò costretto a procedere alle vie legali. Totale e sacrosanta libertà di critica dei giornalisti, ci mancherebbe, ma non di inventare qualcosa che non esiste e di diffamare, chiaro?”.