Aggressione di Vasto da parte di due poliziotti, la condanna del Partito Comunista del Molise

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I fatti repressivi di Vasto, in cui la polizia ha usato il taser contro un pescivendolo e una dipendente della pescheria intervenuta a suo sostegno meritano la condanna più assoluta.
Ne è convinto il partito comunista molisano che si scaglia contro gli atti violenti e intimidatori avvenuti due giorni fa. Due poliziotti, e quindi funzionari dello Stato, sono intervenuti contro persone che erano totalmente inermi.

L’ unica loro “colpa”, secondo gli agenti, era quella di chiedere di non multare l’ auto in sosta e quella dell’uomo in particolare di non volersi recare in commissariato a fornire le proprie generalità interrompendo la sua attività lavorativa.

I due poliziotti, prima di usare il taser, secondo alcuni testimoni avrebbero impedito al negoziante di entrare nella suo negozio a prendere i documenti, sostenendo che vanno portati sempre addosso.

Ci teniamo a specificare che il “taser” è un’ arma vera e propria e quindi come tale va usata solo ed esclusivamente per reali motivi di pericolo. Dalle immagini del video girato sui social, non si evince nessun reale motivo che giustifichi l’utilizzo di un’ arma ad alta carica voltaica.

Essendo in crescita questo fenomeno repressivo ,da parte delle forze di polizia, su tutto il territorio italiano non meno su quello molisano , oltre alla condanna di questi gesti ci offriamo di fare da referenti per altri episodi , sperando che siano in costante diminuzione, per quanto riguarda problemi di persecuzione o repressione da parte delle forze dell’ordine.

Michele Testa responsabile regionale antirepressione del partito comunista