Quarantacinque anni fa arriva la legge 194, il PC: basta obiezione di coscienza

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Arrivó 45 anni, precisamente il 22 maggio 1978, la legge 194. Di fatto depenalizzava l’ aborto. Un diritto delle donne che ancora oggi viene negato e reso inaccessibile. In quasi tutte le regioni italiane un ginecologo su 2 è un obiettore di coscienza.

In Molise resta la percentuale più alta del 93,3% con una sola ginecologa, in un reparto apposito del Cardarelli di Campobasso, che pratica l’ interruzione di gravidanza. A Isernia e Termoli il diritto resta inesigibile

Il reparto della procreazione responsabile non è compreso in quello di ginecologia. Chi sceglie di applicare la legge 194 non può far nascere bambini.

Sul tema è intervenuto il PC nazionale


” É intollerabile avere il 70% di medici obiettori, e più del 90% in alcune regioni.
Basta obiezione di coscienza negli ospedali pubblici.

Le donne lavoratrici difendono l’aborto come strumento attraverso cui esercitare il diritto alla libera scelta della maternità, ma affinché la maternità sia realmente una scelta libera è necessario intraprendere una lotta che miri ad alleggerire il ricorso all’aborto stesso.

Bisogna quindi incentivare l’educazione all’affettività ed alla sessualità, all’uso di misure contraccettive e la loro diffusione a partire dalla gioventù oltre a garantire istituzioni per la tutela della maternità e della cura ed educazione dell’infanzia per emancipare la donna dal percorrere la scelta abortiva come soluzione unicamente dettata dalla propria condizione materiale come invece impone la società liberale”.