San Giuliano di Puglia 2002, Ciampi all’ ospedale di Larino quando la sanità pubblica in Molise funzionava ancora

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Di Viviana Pizzi

Dal crollo della scuola Jovine erano appena passati tre giorni. Il bilancio provvisorio era di 26 bambini morti e della maestra Carmela Ciniglio. Il ventisettesimo bambino muore il 2 dicembre a causa delle gravi ferite riportate.

Era il 3 novembre 2002, quando il Presidente Carzo Azeglio Ciampi, dopo la presenza ai funerali di Stato dei piccoli angeli, si reca con la moglie Franca in visita all’ospedale di Larino.

Nella foto, ripresa dal sito dei presidenti della Repubblica italiani, si vede mentre si intrattiene con la piccola Irene Macchiarolo.

Un documento ormai storico che non può non indurre a una riflessione. La solita, quella che riguarda la sanità pubblica molisana, e in particolare l’ospedale Vietri di Larino.

Che in quelle ore fu fondamentale per il soccorso ai bambini sopravvissuti. Insieme al San Timoteo di Termoli. Medici e infermieri presenti nei due nosocomi furono importantissimi per i bambini meno gravi ma anche per quelli gravissimi, che furono smistati in tutti gli ospedali d’ Italia in base alle patologie che avevano sviluppato.

Tra Termoli e Larino, come mostra anche la foto dell’allora Capo dello Stato, venne svolto un lavoro certosino. In quei giorni oltre alle ferite del fisico, furono curate anche quelle psicologiche. Causate dalla paura e dall’ enormità della tragedia appena vissuta.

Tra i bambini ricoverati c’era chi piangeva fratelli o sorelle decedute. Chi aveva perso l’ amico del cuore e chi aveva vissuto sulla propria pelle la paura di non farcela a uscire da sotto le macerie.

Oggi, venti anni dopo, possiamo dire con certezza che se gli ospedali di Larino e di Termoli fossero stati quelli di oggi, con tagli e chiusure di reparti, non avremmo pianto per 27 bambini e una maestra, ma per molti più angeli.

Un sistema di emergenza urgenza che funzionava nel 2002. Oggi venti anni dopo, se accadesse un fatto simile nello stesso territorio, non ci sarebbe più il supporto del Vietri di Larino.

Oggi si pensa invece alla Camera iperbarica chiusa. Venti anni fa il territorio del cratere sismico del 2002 poteva disporre di un vero e proprio ospedale.

Quando il presidente – commissario Toma penserà alla revisione del Pos 2022-2024, ricordi anche di questa immane tragedia. Dovrebbe bastare costruire scuole sicure per evitare che cose simili accadano ancora. Ma avere ospedali funzionanti, anche per un incidente sul lavoro o nei campi, è fondamentale per evitare di piangere vite umane che terminano.