Regionali, Patriciello e il suo aut aut: niente centrodestra se il candidato Presidente è qualcuno della giunta Toma

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Se al termine dell’ultimo vertice di centrodestra non era emerso alcun particolare sulle posizioni dell’eurodeputato Aldo Patriciello, iscritto a Forza Italia, emergono ora particolari sulla sua posizione espressa nell’incontro campobassano. Ed ecco che quanto avvenuto negli scorsi anni viene fuori in tutta la sua forza: i limiti imposti da Toma alla sanità privata convenzionata, e quindi alle cliniche di Patriciello sul territorio regionale, e lo strappo avuto negli anni con il cognato Vincenzo Cotugno, che invece nel 2018 fu sua sponsorizzazione diretta.

L’ eurodeputato avrebbe parlato chiaro: mi impegnerò in maniera diretta in questa campagna elettorale solo se il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione non sia nessuno che appartiene all’attuale Giunta Toma.

Quindi non solo no a Toma stesso. Ma anche a Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro, Vincenzo Cotugno, Quintino Pallante e Filomena Calenda. E no anche a Roberto Di Baggio, ma di lui non si è mai davvero parlato.

Qualora dal tavolo di centrodestra esca uno di questi nomi Patriciello potrebbe tornare a fare quanto già fatto dieci anni fa: appoggiare con una lista civica l’alleanza di centrosinistra formata da PD e Terzo Polo. Non certo dal Cinque Stelle perché per bocca del capogruppo alla regione Andrea Greco abbiamo saputo che mai il Movimento entrerebbe in una alleanza dove ci sta anche l’espressione diretta dell’europarlamentare.

La linea di Patriciello è la stessa di Michele Marone della Lega. Ma non dei Popolari per l’Italia di Niro e probabilmente nemmeno di Fratelli d’ Italia che ha sempre puntato su Quintino Pallante candidato.

A meno che, per non ripetere l’errore fatto già alle Comunali di Isernia del 2021, quando il centrodestra andò diviso consegnando la città a Castrataro, Meloni possa decidere di candidare per Fratelli d’ Italia Michele Iorio.

Che al contrario di Pallante non fa parte della lista dei reietti di Aldo Patriciello.

Gli scenari potrebbero quindi essere molteplici.

Il primo con la candidatura di Toma o altri della Giunta. Con il centrodestra che va unito ma Patriciello che appoggia PD e Terzo Polo, con il Movimento Cinque Stelle che invece proverebbe a catalizzare l’attenzione dei civici. E sarebbe quindi corsa a tre, non tenendo ancora conto di liste antisistema che potrebbero invece essere formate.

Il secondo sarebbe centrodestra unito intorno al nome di Iorio, con Patriciello a benedire tutto. Pd e Cinque Stelle che potrebbero trovare la quadra, qualora l’europarlamentare resti fuori dal centrosinistra. E il Terzo Polo fuori da questi discorsi a meno che non si candidi direttamente con il centrodestra in continuità con le comunali di Isernia del 2021, quando alcuni nomi legati a quell’area vennero candidati nelle liste dei Popolari per l’ Italia.

Questo a grandi linee ma potrebbe tutto complicarsi ancora di più. Ed è tutto da vedere. Patriciello ha chiesto al centrodestra di decidersi entro il 28 febbraio. Alla fine di un carnevale dove cadranno le maschere e i giochi si faranno quindi più chiari.