Regionali, i risultati di Friuli e Lombardia parlano chiaro: l’ alleanza Pd- 5 stelle non piace agli elettori pentastellati


Le ultime regionali del Friuli Venezia Giulia confermano un dato che in Molise non potrà essere ignorato da chi va a preparare le liste per le regionali del 25 e 26 giugno.
L’alleanza Pd – 5 stelle non piace agli elettori storici del Movimento. Che in tutte le Regioni dove si è scesi in campo con questa megacoalizione, hanno raggranellato meno del 4% delle preferenze. Un assaggio lo ebbero anche i pentastellati isernini, cenerentola della coalizione che appoggiò l’elezione di Piero Castrataro a sindaco.
A vincere la tornata elettorale nel Lazio, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia non è davvero il centrodestra. Il partito più votato resta quello dell’ astensionismo perché in tutte e tre le regioni più della metà degli elettori non si è recata alle urne.
Una differenza comunque c’è tra regione e regione. Non si parla certo del 24% raggiunto in Molise alle politiche del 2022 quando il Movimento Cinque Stelle si è candidato senza il centrosinistra, ma è una differenza palpabile.
Nel Lazio la coalizione guidata da Donatella Bianchi, che rappresentava 5 stelle e sinistra ha ottenuto il 10, 75%. Con un Movimento che ha conquistato 4 consiglieri regionali con l’ 8,54%.

In Lombardia, dove il Movimento Cinque Stelle si è presentato in una coalizione simile a quella che si dovrebbe costruire in Molise i risultati sono stati davvero deludenti.

Con il 3,9% hanno fatto eleggere tre consiglieri regionali. Se questa fosse la percentuale molisana, con una legge elettorale proibitiva che chiede il 5% a chi deve essere eletto si rischia di non entrare in consiglio regionale. Come è nei fatti avvenuto in Friuli Venezia Giulia dove hanno raggiunto soltanto il 2, 4%.

Insomma i risultati parlano chiaro ovunque. L’alleanza Pd- 5 stelle piace agli elettori piddini, ma meno ai pentastellati. È un dato che Giuseppe Conte dovrebbe tenere in considerazione. Probabilmente potrebbe non bastare il nome del civico Domenico Iannacone per invertire una tendenza che appare chiara in tutta Italia: il Movimento Cinque Stelle insieme al Pd rischia di scomparire. Gli elettori che non digeriscono il partito di Bibbiano, così come chiamarono loro il PD ai tempi di Luigi Di Maio, sono tanti, troppi.
Ai piddini, al contrario, sembra andare bene qualsiasi cosa purché si vinca. Si tratta evidentemente di elettori meno identitari e più propensi a dimenticare il passato.
Molisani attenti quindi. Vero è che i pentastellati vivono ancora di sacche di consensi sulla ventesima regione. Ma Isernia non può essere dimenticata.