Gemelli: la Regione non paga dal 2019 e avanziamo 17milioni di euro, presto saremo costretti a chiudere
Che sia una informativa mirante a destabilizzare per alzare i tetti di spesa in vista della firma dei contratti con la struttura commissariale per la sanità? Non lo possiamo dire con certezza ma sicuramente il grido di allarme di Petracca, amministratore di Gemelli che scrive a tutte le organizzazioni sindacali, getta nell’allarme più totale non solo i pazienti della clinica campobassana ma anche quelli che arrivano dalle altre regioni. In un tira e molla che non fa bene proprio a nessuno.
«Gemelli Molise – scrive Petracca – è una Struttura sanitaria accreditata con il sistema sanitario regionale e nazionale ed è l’unico ospedale regionale che eroga prestazioni sanitarie, sia in regime di ricovero ospedaliero che di specialistica ambulatoriale, per la cura delle malattie oncoematologiche, cardiochirurgiche e radioterapiche.
Sebbene Gemelli abbia sempre assicurato (e tutt’ora assicura) al sistema sanitario i livelli essenziali di assistenza, sia in favore di pazienti regionale che extraregionali, la Regione Molise (Struttura Commissariale) non ha ancora provveduto a corrispondere al nosocomio i relativi pagamenti non solo per il 2022 ma anche per le annualità precedenti (purtroppo risalenti al lontano 2019) per un totale di circa 17 milioni di Euro di cui 8.3 milioni di fatture emesse, scadute e non contestate.
Il mancato pagamento delle prestazioni sanitarie rese, perpetrato si è detto negli ultimi 4 anni, sta causando irreparabili pregiudizi al Gemelli Molise:
- il nosocomio si trova, infatti, in un gravissimo stato di crisi economico- finanziario in quanto, per garantire le prestazioni sanitarie ai pazienti, si è esposto per somme considerevoli con le banche e con i fornitori;
- per il corrente mese e i successivi, in assenza di necessari interventi, non sarà possibile procedere al pagamento degli stipendi, con irreparabili conseguenze sul mantenimento dei livelli occupazionali (il Gemelli conta tra personale dipendente, indotto e professionisti circa n. 470 unità);
- il perdurare di tale situazione determinerà a breve l’inevitabile interruzione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie con conseguenze che potranno essere irreparabili per il diritto alla salute degli utenti e il mantenimento dei necessari livelli essenziali di assistenza.
La grave situazione di crisi rappresentata – conclude il presidente del Gemelli – non è, dunque, più sostenibile sia per il nosocomio che per il personale alle dipendenze che per l’utenza bisognosa di cura.
La Società ha già provveduto a chiedere l’apertura di un tavolo tecnico al Prefetto di Campobasso al fine di addivenire ad una soluzione di questo increscioso stato di cose”.