Covid, l’Italia di nuovo pioniera con misure restrittive per chi arriva dalla Cina. Meloni: siano tamponi obbligatori in tutta Europa

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E se da un lato proprio su questo punto il Comitato per la Sicurezza Sanitaria – Health Security Committee Ue, dice sì ad una azione concertata, dall’altra arriva una doccia fredda dai centri di controllo europei, Ecdc: lo screening dei viaggiatori dalla Cina è “ingiustificato”.

Nella lotta al Covid è ancora linea dura in Italia. Dopo la rilevazione della variante Gryphon il Governo Meloni ha disposti l’uso di tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina, mascherine e isolamenti fiduciari.

Non siamo ancora ai livelli del 2020 ma ancora una volta è l’Italia pioniera delle prime restrizioni Covid. Oggi con Meloni e Schillaci come avvenne ieri prima con Conte e Speranza e poi con Draghi e Speranza.

Ma con la differenza che oggi a tenere un atteggiamento meno duro è proprio l’Unione Europea.

La linea del Governo di centrodestra, che durante la campagna elettorale aveva propagandato un netto rifiuto alle restrizioni anti Covid, è quella di “un sì deciso ai vaccini per fragili ed anziani ma facendo leva sul senso di responsabilità e non sulla coercizione e avanti tutta con le misure per arginare gli arrivi dalla Cina dove il Covid è riesploso, con l’uso di tamponi per chi arriva dalla Cina, mascherine e isolamenti fiduciari”.

Ed è proprio il Governo di centrodestra che vorrebbe imporre misure più restrittive a tutta Europa dicendo: “le decisioni sui tamponi per chi arriva dalla Cina devono essere prese a livello Ue”.

E se da un lato proprio su questo punto il Comitato per la Sicurezza Sanitaria – Health Security Committee Ue, dice sì ad una azione concertata, dall’altra arriva una doccia fredda dai centri di controllo europei, Ecdc: lo screening dei viaggiatori dalla Cina è “ingiustificato”.

I Paesi Ue “hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione” e “le varianti che circolano in Cina sono già in Ue, tale misura non è necessaria a livello dell’Unione Europea nel suo complesso”. “Oggi c’è stata una riunione, so che non c’è unanimità su questo, per noi è stato doveroso aver portato una richiesta anche a livello europeo”, ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. E anche l’Oms Europa frena, invitando a non discriminare particolari popolazioni. L’organismo denuncia anche una carenza delle scorte di farmaci importanti, anche contro il Covid.

Non si fa attendere la reazione cinese che, sulle misure prese dagli “Stati Uniti e da altri Paesi”, dice: “siano basate sulla scienza e appropriate”. Il portavoce del ministro degli esteri cinese Wang Wenbin, ha infatti sottolineato, che serve “trattare i cittadini di tutti i paesi in modo equo”.

Intanto il tema e’ sul tavolo del governo Gb che sta valutando l’ipotesi di una strada simile a quella intrapresa dall’Italia, mentre negli Usa la variante sospettata di essere la responsabile del boom dei casi in Cina sta crescendo. Ormai un infettato su 5 si e’ ammalato con XBB, nota come ‘Gryphon’. Ma l’Italia intanto prende precauzioni e alza la guardia. Nella lunga conferenza stampa di fine anno la premier sostiene. “Ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che abbiamo chiesto in passato: abbiamo disposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina, ma la misura sia presa da tutta l’Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles. Ci aspettiamo che l’Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no. Sinora s’è rilevata solo Omicron. Per come la vedo io, penso servano i controlli: tamponi, mascherine, ma il modello di privazione delle libertà non è così efficace e lo dimostra molto bene il caso Cina”. Ordinanza del ministro Schillaci prevede tamponi per i viaggiatori cinesi, test molecolari se si risulta positivi per consentire il sequenziamento del virus, isolamento fiduciario nel caso di positività e tampone in uscita per certificare la guarigione.

Per oggi è convocata l’Unità di crisi per rafforzare il monitoraggio sui rischi. Sempre oggi è arrivata la decisione di prolungare fino al 30 aprile l’obbligo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa. In Cina – aggiunge il ministro Schillaci – si e’ verificata una “tempesta perfetta”, “un unicum paradossale”. La nota tranquillizzante – dice – è che “i primi risultati di laboratorio evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi gia’ presenti nel nostro territorio“. E mentre Forza Italia al termine dell’informativa al Senato del ministro Schillaci chiede, con l’intervento di Maurizio Gasparri, di rilanciare la campagna vaccinale sulla quarta dose e di non “abbassare la guardia” e la Gelmini ritiene “poco rassicurante la sfiducia nella scienza di parte della maggioranza”, arriva dal Pd una dura critica “per la confusione in cui versa il governo”.