Congresso PD e elezioni regionali: Caterina Cerroni potrebbe sintetizzare l’ accordo con il 5 stelle

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Si terrà il 26 febbraio il congresso del PD che porterà all’elezione del nuovo segretario.

Tra i componenti della commissione nazionale per il congresso, venti in totale, c’è anche la molisana Caterina Cerroni.

Ecco tutti i nomi: Anthony Barbagallo, Stefano Ceccanti, Caterina Cerroni, Cecilia D’Elia, Anna Finocchiaro, Maria Pia Garavaglia, Andrea Giorgis, Alessandro Mazzoli, Marco Miccoli, Roberto Montanari, Teresa Piccione, Barbara Pollastrini, Davide Ranalli, Silvia Roggiani, Marina Sereni, Nico Stumpo, Assunta Tartaglione, Antonio Rubino, Liliana Ventricelli e Andrea De Mari.

Un congresso, con votazione anche online, alla quale era contraria la candidata Paola De Micheli, che potrebbe far chiarezza anche per le elezioni regionali del Molise.

Il Pd, secondo partito della coalizione di centrosinistra, in regione ha perso la leadership riguardo al numero di voti se si dovesse perfezionare l’accordo con il Movimento Cinque Stelle, forte di un 24% alle scorse politiche che lo pone come leader.

I portavoce ma anche gli altri aderenti al partito di Giuseppe Conte parlano chiaro: niente accordi con il partito democratico qualora il PD dovesse dare ascolto alle sirene del Terzo Polo, con Azione e Iv che hanno accolto a braccia aperte il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone, fino a un mese fa fedele scudiero di Toma, uscito solo da poco con una posizione critica nei confronti della maggioranza di centrodestra.

Il Pd è pienamente consapevole di riuscire a vincere principalmente portando avanti l’ alleanza con il Movimento Cinque Stelle però sta ancora discutendo anche con il terzo polo.

Il partito democratico non vuole una discussione nelle segrete stanze per decidere il candidato presidente ma le primarie di coalizione da svolgere prima di tutto nei gazebo ma anche online.

Le regole del centrosinistra prima di tutto quindi che potrebbero essere accettate dal Movimento qualora al centro di tutto ci sia un programma condiviso che parta prima di tutto dalla valorizzazione della sanità pubblica di qualità.

In caso di alleanza con il Movimento Cinque Stelle sarebbe più facile anche il dialogo con la sinistra più radicale, che tuttavia in Molise ha un peso specifico in voti minore rispetto al terzo polo, sempre stando ai dati delle politiche del 25 settembre 2022.

Tocca quindi al Pd decidere cosa fare da grande. E il tempo massimo è fine marzo inizio aprile quando i giochi dovranno essere chiari a tutti. E chissà che non possa essere proprio il nome di Caterina Cerroni, sulla quale il Pd conta molto a livello nazionale e non sgradito agli alleati a 5 stelle e alla sinistra radicale, a fare da collante vincendo primarie di coalizione. Gli accordi nelle segrete stanze potrebbero essere presi in considerazione solo in caso si continuasse a parlare con l’ entità per ora ancora astratta del terzo polo, che avrebbe avvicinato il giudice Enzo Di Giacomo non tenendo in considerazione che secondo la nuova legge Cartabia sarebbe incandidabile.

L’alleanza con il Movimento potrebbe avvicinare anche la civica Molise domani, che sembrerebbe invece lontana da giochi di potere e di palazzo voluti dal Terzo polo e soprattutto da Aldo Patriciello che in questa fase sembrerebbe tenere ancora il piede in due scarpe, esattamente come avvenuto dieci anni fa con Paolo Di Laura Frattura.