Toma sulla diatriba con la sanità privata: se destinassimo più soldi all’eccellenza il pubblico chiuderebbe

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I budget governativi sulla sanità in Molise sono di 600 milioni di euro. Quelli per le cliniche private non possono superare i 101 milioni.

“Potremmo anche decidere di spostare 400 milioni sulle cliniche private- ha sostenuto il commissario ad acta Donato Toma nella conferenza stampa di questa mattina alla quale era presente anche il subcommissario Giacomo Papa – ma sarebbe una decisione impopolare che andrebbe subito cassata. In quel contesto metteremmo a serio rischio la sanità pubblica e questo non è possibile”.

Il commissario ad acta, durante il corso del confronto con i giornalisti che alleghiamo ha ricordato che con il ruolo che sta svolgendo non può cambiare le decisioni dello Stato ma lo farà come presidente chiedendo un tavolo di confronto non soltanto con il ministro della Salute Schillaci ma anche direttamente con la premier Giorgia Meloni.

Altro dato importante da sottolineare è che Gemelli e Neuromed, le cliniche stesse che hanno aperto il caso minacciando le dimissioni dei pazienti e il blocco dei ricoveri, potranno anzi dovranno ricoverare nei casi di estrema gravità avendo a disposizione anche le terapie intensive e nessun servizio che potrebbe mettere a rischio la salute dei pazienti verrà chiuso. Potrà accadere che si svolgeranno però visite a totale carico del paziente.

Insieme ad Agenas, ha continuato Toma, si stanno facendo dei controlli ( la richiesta è partita perché la struttura da sola non si basta, per sapere come mai le prestazioni di radioterapia come anche di altri reparti hanno sforato così il budget.

E’ chiaro che ci sono controlli in corso ma non si sa ancora se sono di natura penale o contabile. Questo lo potremo sapere solo in un secondo momento.

Toma si è paragonato, in qualità di commissario, ai vigili urbani che fanno le multe. “Non ve la potete prendere con noi – ha sostenuto – è la legge dello Stato che ci dice tassativamente che certi limiti di budget non possono essere sforati, per quanto riguarda gli extrabudget extraregionali stiamo invece lavorando a trovare accordi di confine con le regioni limitrofe. Per ora non ci sono perché c’è stato un cambio di governo, ma le trattative erano già state avviate.