Storico in parlamento: i bambini non si comprano


Niente più Tobia ma niente più bambini nati con lo sfruttamento dell’utero femminile. Sia esso fatto in maniera gratuita, sia pagando la donna che per nove mesi porta in grembo una vita dalla quale si deve staccare prima o poi.
E lo fa, molto spesso e soprattutto all’ estero, per far fronte a una situazione di povertà.
Da oggi anche farlo all’ estero diventa reato universale. Infatti la gestazione per altri (Gpa), più nota come maternità surrogata, in Italia diventa reato universale grazie ad un ddl, che porta la firma della deputata di Fdi Carolina Varchi, approvato oggi dal Senato e in precedenza dalla Camera.
Comprare una donna e farle portare in grembo un figlio in Italia era già reato da venti anni. La novità è che ora si estende la punibilità anche per chi l’ha praticata all’estero, che rischia dunque pene fino a due anni reclusione e multe fino a un milione di euro.
Per fare un esempio pratico. Nichi Vendola e il suo compagno oggi sarebbero puniti per aver comprato prima un ovulo di una donna canadese e poi un utero da un’ altra sudamericana per far nascere il piccolo Tobia. E come loro tante altre coppie, non solo omosessuali ma soprattutto eterosessuali, che sono ricorse negli anni allo stesso tipo di pratica all’estero. Si dice così basta a un mercato di ovuli e uteri e allo sfruttamento del corpo femminile. Ma come ci potevamo aspettare, la decisione ha creato un dibattito in parlamento tra partiti di centrodestra, a favore del la nuova legge, e centrosinistra assolutamente contrari.
LA MINISTRA ROCCELLA: LE FEMMINISTE RADICALI CI SOSTENGONO
“Chi si trincera dietro la retorica dei ‘diritti’ per giustificare la pratica dell’utero in affitto – ha commentato con l’ANSA la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella – dovrebbe chiedersi perché invece ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l’iniziativa dell’Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire dappertutto.Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”.
IL PARERE CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI
Tutte le opposizioni, però, concordano che la nuova normativa va contro la Costituzione, crea “bambini di serie A e di serie B” ed ha uno stampo “medioevale”, concetto espresso più volte anche dalle Famiglie Arcobaleno e dalle tante associazioni Lgbt che ieri in piazza hanno gridato tutta loro contrarietà e il sentirsi discriminati.
IVAN SCALFAROTTO (IV): REATO UNIVERSALE SOLO SE LO FANNO GLI ALTRI
Secondo il capogruppo di Italia Viva Ivan Scalfarotto, il nuovo provvedimento viola l’articolo 3 della Costituzione: “è reato universale solo se la fanno gli italiani, il gregge di Giorgia, se la fa Elon Musk gli si aprono le porte di palazzo Chigi”, aggiunge.
CECILIA D’ELIA: ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA
Per la senatrice del Pd Cecilia D’Elia si tratta “dell’ennesima arma di distrazione massa, rispetto ai problemi del paese, un provvedimento che fa una scelta ideologica strumentale e gravemente incostituzionale’, mentre per la sua collega di partito Annamaria Furlan è “una legge contro i bambini”.
LUANA ZANELLA ( AVS) : LEGGE INEFFICACE
La deputata di Avs Luana Zanella ha spiegato di essere “una ecofemminista che rifiuta con forza l’idea e la pratica della maternità ridotta ad un utero e ad un mercato. Ma questa legge non mi convince e sarà inefficace”.
ALESSANDRA MAIORINO: UN OBBROBRIO GIURIDICO
La senatrice M5s Alessandra Maiorino lo ha definito “un obbrobrio giuridico” che equipara la Gpa ai crimini di guerra, alla tortura, alla pirateria e al genocidio ma soltanto per colpire le famiglie arcobaleno che “nella vostra visione della società – ha detto rivolgendosi alla maggioranza – devono sparire”.
LA MAGGIORANZA: SRADICHIAMO IL TURISMO PROCREATIVO
“Vogliamo sradicare il fenomeno del turismo procreativo” ha replicato la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, mentre il collega di partito Lucio Malan aggiunge: “le opposizioni accusano il centrodestra di ideologia. E siamo d’accordo, se per ideologia si intende difendere la dignità delle persone, delle madri, dei bambini, che hanno diritto a sapere chi è il loro padre, chi è la loro madre ed hanno diritto a non essere merce”. L’esponente della Lega Massimiliano Romeo ha ricordato: “Vogliamo evitare che il divieto previsto in Italia venga aggirato, andando all’estero per commissionare un bambino che poi viene riconosciuto nel nostro Paese”. La gestazione per altri e “il commercio dei neonati non possono essere tollerati, anche se avvengono in Paesi in cui ciò è lecito” aggiunge Pierantonio Zanettin di Forza Italia. Si tratta di “una giornata storica frutto di anni di battaglie” per Pro Vita&Famiglia.E già prima dell’approvazione definitiva del provvedimento i Radicali, il segretario Maurizio Turco e il tesoriere Irene Testa, hanno annunciato la presentazione di un quesito referendario abrogativo.
Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi”. Lo afferma la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella interpellata dall’ANSA dopo l’approvazione da parte del Senato del reato universale per la maternità surrogata.Varchi: messa la parola fine a una pratica disumanizzante “Con l’approvazione definitiva della legge che rende la maternità surrogata reato universale, è stata messa la parola fine a una barbarie che sfruttava le donne più vulnerabili e mercificava i bambini “. Lo dice Carolina Varchi, parlamentare di Fratelli d’Italia e prima firmataria del provvedimento. “La nuova normativa, frutto di un lungo dibattito pubblico e parlamentare, rappresenta un momento storico per la nostra nazione che si pone all’avanguardia con la sua legislazione. Segna un limite netto contro ogni forma di abuso e stabilisce che in Italia la pratica dell’utero in affitto è reato ovunque venga commessa, – spiega Varchi – l’aspetto cruciale della legge è l’estensione della perseguibilità del reato di surrogazione della maternità anche alle condotte commesse all’estero da cittadini italiani, creando così un vero deterrente contro una pratica che, grazie alla fermezza delle nostre leggi, non ha mai trovato terreno fertile nella nostra Nazione ma ha conosciuto, purtroppo, lo sviluppo di un aberrante mercato nelle pochissime nazioni al mondo in cui viene tollerata”. “La maternità non può diventare un mercato – prosegue – il corpo delle donne non può essere noleggiato, la vita non si compra e siamo preoccupati da numeri e cifre da capogiro, a discapito di donne che spesso si trovano in condizioni di difficoltà economica o che comunque hanno come motivo principale per aderire a questo mercato quello del promesso compenso. Fratelli d’Italia da anni ha intrapreso un’azione di contrasto alla maternità surrogata e oggi, l’approvazione di questa legge, segna un punto importante, in una battaglia di libertà per le donne e di civiltà per la società civile. I bambini non si comprano.