Stellantis, la mensa a fine turno spacca i sindacati: a rischio il servizio stesso

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Si tratta di qualità della vita degli operai della Stellantis di Termoli. Ma non solo: anche di tutelare l’indotto che gravita intorno al servizio mensa.

Durante una recente assemblea la proprietà ha annunciato ai lavoratori di voler spostare la mensa a fine turno. Significherebbe mangiare al termine delle 8 ore di lavoro, prima di uscire dalla fabbrica.

Cosa che non solo peggiorerebbe la qualità del lavoro ma che potrebbe portare gli operai a usufruire meno della stessa.

Un primo passo quindi verso la cancellazione di un servizio necessario.

La Fiom Cgil, non firmataria del contratto aziendale, si è detta immediatamente contraria a questa eventualità e vorrebbe che le cose rimanessero come sono. In assemblea è stato risposto così anche a sigle sindacali che proponevano di sostituire la mensa con dei buoni. Soluzione che nei fatti porterebbe al licenziamento dei lavoratori della mensa stessa.

La posizione della Fiom sembrerebbe che sia stata sposata anche dalla Fim Cisl che invece ha firmato il contratto aziendale. Tutto questo ha portato all’indignazione della Uilm che, con una lunga nota, attacca gli altri sindacati.

“Lavoratrici, lavoratori- sottolinea la Uilm- nella giornata di ieri si è tenuta un’ assemblea sindacale , dove
sembra si sia fatta la solita cattiva informazione e soprattutto disinformazione. Fino a
quando questo viene fatto da un’ organizzazione sindacale non firmataria possiamo
anche comprenderlo, (non partecipando alle commissioni) quello che invece
notiamo e non comprendiamo é come mai da alcuni mesi lo faccia anche un’
organizzazione sindacale firmataria del CCSL. Poca conoscenza della materia e del
contratto? Oppure cattiva fede? Ma veniamo ai fatti. La direzione di stabilimento ha
convocato vari comitati esecutivi nel mese di settembre ed ottobre ed ha applicato
quanto previsto dal CCSL art.10 pag.41 spostando la mensa a fine turno. Tutte le
organizzazioni sindacali fin da subito hanno evidenziato le criticità di quella scelta e
allo stesso tempo hanno cercato di trovare soluzioni per migliorare tutte le
problematiche che quella scelta ha portato, soprattutto per i tanti pendolari
(attendiamo ancora incontro con Assessore ai Trasporti) e per il personale operante
in mensa, ma nella consapevolezza che é un argomento inserito nel CCSL e dove di
fatto strumentalizzare i lavoratori serve solo ad illuderli. Tra l’ altro ricordiamo che é
stato prorogato fino al 28 febbraio 2023 , dalle segreterie nazionali di FIOM- FIM-
FISMIC- UILM- UGLM-AQCFR, il protocollo anticovid che prevede anch’esso la
possibilità di collocamento della mensa a fine turno. Questa è la differenza tra chi
vuole risolvere i problemi quotidiani e che sta cercando con l’ aiuto delle Segreterie
Nazionali di avere contatti al più presto con la nuova società che gestirà la
Gigafactory , per capire in maniera chiara il futuro di tutti i lavoratori e chi invece
in maniera strumentale utilizza i problemi solo per visibilità e voglia di
protagonismo senza nessun contenuto. Nel frattempo in questi giorni a molti
lavoratori sono stati inseriti par e ferie anno corrente per coprire la cassa
integrazione , le scriventi Rsa delle Organizzazioni Sindacali UILM- FISMIC- UGL-
AQCFR hanno richiesto con urgenza la rettifica, sistemando al più presto il
disguido. Infine abbiamo chiesto la distribuzione dei calendari a tre turni per il GSE,
per permettere ai lavoratori di potersi organizzare al meglio”.

Alla nota è seguita una risposta della Fim Cisl

“Non ci saremmo mai aspettati di dover rispondere ad un comunicato sindacale che titola serietà
e trasparenza, e che al dire il vero sembra esser piuttosto una chiara occasione per giustificare
un atteggiamento.
Visto il periodo critico che il settore automotive e soprattutto quello della nostra realtà sta
vivendo riteniamo che strumentalizzare e ancor di più mistificare le azioni sindacali messe in
campo per la tutela dei lavoratori sia deleterio, politicamente debole e che vada nella direzione
opposta a quella dell’unità sindacale, oggi più che mai necessaria.

Alcune precisazioni andrebbero fatte.
Preso per buono il pretesto del Protocollo Covid utilizzato dall’azienda per spostare la mensa a
fine turno, emergono alcune contraddizioni, tra le quali ad esempio, come mai in altri stabilimenti
il protocollo sanitario non ha impedito di mantenere la mensa durante il turno?
E poi, fare riferimento all’ articolo 10 del vigente CCSL (che per fortuna conosciamo bene) senza che al
momento l’azienda stessa ne abbia fatto esplicita richiesta di applicazione, formalizzandola difatti
nei vari incontri ci lascia perplessi sulla buona fede di chi invece ci rivolge attenzione.

Inoltre, ad oggi nessuna previa verifica tra le Parti di fattibilità in relazione alle condizioni tecnico-
organizzativo e operative dell’area interessata (art.10 pag.41 CCSL) é stata fatta.

Soprattutto non ci risulta che siano state introdotte tutte le azioni volte a diminuire i disagi delle
varie problematiche legate allo spostamento della mensa a fine turno che oggi i lavoratori sono
costretti a vivere, sosteniamo fin dall’inizio che il servizio mensa deve comunque esser fruibile per
tutti.

Siamo consapevoli di quanto sia delicata la questione sostenibilità aziendale oggi, e non è nostra
abitudine illudere nessuno, la FIM CISL da sempre e su tutti i livelli territoriali, regionali e nazionali
è in prima linea per affrontare con lungimiranza tutte le tematiche legate alla crisi di settore, alla
transizione all’ elettrico ed alla ricaduta in termini occupazionali che essa può portare.

Le nostre azioni sono sempre state chiare e coerenti, non hanno slogan, sono fatte di rispetto e di
vicinanza alle amiche ed amici lavoratori e per questo che ribadiamo quanto detto durante l’ assemblea della FIM CISL dei giorni passati, che se davvero le
preoccupazioni per il futuro ci accomunano tutti.

Non vogliamo che tutto il costo della transizione elettrica sia pagato esclusivamente dai
lavoratori, nell’ attesa, la FIM CISL nel rispetto di tutti continua a fare quello che da sempre fa,
SINDACATO”.