Stabilizzazione dei precari in sanità, interviene la Corte Costituzionale: la legge regionale é illegittima

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Una brutta tegola si abbatte sulla Regione Molise. È di ieri il deposito di una nuova sentenza di illegittimità costituzionale per una legge molisana. Questa volta si tratta della stabilizzazione dei precari che erano stati assunti durante la pandemia da Covid 19. Dopo l’ illegittimità dei debiti fuori bilancio, che ha di fatto paralizzato la Regione, arriva anche questa che certifica il fallimento amministrativo della Regione.

Nello specifico, come si legge nella sentenza, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge della Regione Molise 4 agosto 2022, n. 13 (Stabilizzazione del personale sanitario precario, in attuazione della legge 30 dicembre 2021, n. 234), nella parte in cui prevede che la procedura di stabilizzazione ivi delineata possa avvenire «anche in deroga», anziché «in coerenza» con il piano triennale di fabbisogno del personale; nella parte in cui consente la stabilizzazione di personale anche al personale «contrattualizzato a qualunque titolo», anziché del personale che sia stato reclutato «con contratti a tempo determinato», diverso da quello sanitario e socio-sanitario, e quindi limitatamente alle parole «tecnico ed amministrativo»; infine, nella parte in cui prevede che i diciotto mesi di servizio debbano essere maturati alla data del 31 dicembre 2022, anziché nel diverso termine previsto dalla normativa statale vigente ratione temporis.

Ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge reg. Molise n. 13 del 2022, nella parte in cui prevede di avviare procedure selettive riservate, «in deroga», anziché «in coerenza» con il piano triennale di fabbisogno del personale; nella parte in cui consente la stabilizzazione di personale diverso da quello sanitario e socio-sanitario, quindi limitatamente alle parole «tecnico e amministrativo»; infine, nella parte in cui prevede che i diciotto mesi di servizio debbano essere maturati alla data del 31 dicembre 2022, anziché nel diverso termine previsto dalla normativa statale vigente ratione temporis.