Sanità privata Vs commissario, Romano: é una scena da fine impero

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La regione non ha bloccato i pagamenti ai privati convenzionati come Gemelli e Neuromed. Sono gli stessi privati che si rifiutano di firmare i contratti ben sapendo che si incorre nel divieto di legge di remunerare le prestazioni.

Tutto questo in un clima generale di paura che ha destato parecchio allarme sociale. Il tutto per cercare di ottenere più soldi possibili per le loro cliniche sforando ancora l’ extrabudget.

Nel dibattito é intervenuto anche l’ex consigliere regionale Massimo Romano. Il quale spiega in termini legali quanto sta effettivamente avvenendo, in attesa che la struttura commissariale riceva il resoconto sulle prestazioni delle due cliniche già richiesto.

“Ma quale “guerra”!- sostiene Romano- Chi in queste ore parla di “guerra” tra regione e strutture private o non capisce niente di sanità (e allora farebbe bene a tacere o a informarsi prima) oppure è in totale malafede.

Non è la regione che ha “bloccato” i pagamenti, sono i privati (solo alcuni) che si rifiutano di firmare i contratti, ben sapendo di incorrere nel divieto di legge che impedisce di remunerare le prestazioni. Perché non firmino è chiaro: contestano la previsione contrattuale sacrosanta che stabilisce come “invalicabile” il budget, anche per gli utenti extraregionali.

E così, anziché rivolgersi al Tribunale per far valere le proprie ragioni (legittime?), ovvero prima di farlo, “qualcuno” (sempre il solito) prepara “il terreno” tentando di confondere le acque: si minaccia di dimettere i pazienti e di licenziare il personale, amplificando l’allarme sociale sulla pelle dei malati e dei lavoratori, grazie a organi di stampa che anziché informare e denunciare, occultano i fatti e a patetici esponenti politici e sindacali che mistificano ad arte per compiacere gli utilizzatori finali di questa messinscena.

Non è una guerra, è una scena da fine impero”.

(Ph quotidiano molise)