Sanità, Greco ( 5 stelle): per i privati senza soldi non si cantano messe, si punti sul pubblico
di Andrea Greco
In questi giorni ho letto e sentito cose assurde, una narrazione che finisce per spaventare i molisani parlando ad esempio di possibili “stop alle prestazioni in emergenza” da parte dei privati accreditati in sanità.
Guarda caso questo avviene proprio quando, dopo anni di gestione fuori controllo, si prova a mettere un tetto di spesa invalicabile alle prestazioni erogate da queste strutture che funzionano soprattutto con soldi pubblici a rimborso delle cure fatte ai cittadini. Insomma, mentre in Molise si sta “solo” cercando di far rispettare la legge.
Perché a dire che i contratti tra Regione e privati debbano prevedere dei limiti di spesa lo impone la legge dello Stato e lo ribadisce la magistratura contabile e amministrativa. Finora infatti il paradosso è stato questo: mentre negli ospedali di Termoli, Agnone, Isernia, Venafro, Larino e Campobasso venivano tagliati servizi in nome di un pareggiamento dei conti, i privati continuavano a erogare prestazioni senza sostanziali limiti di spesa soprattutto per cittadini di altre regioni.
Chi si presta ora a questo tetro spettacolo, senza raccontare la verità, contribuisce a tenere il Molise in uno stato di arretratezza non solo informativa ma anche e soprattutto in termini di servizi sanitari. Il rapporto con i privati deve essere correttamente gestito altrimenti l’intero sistema continuerà ad implodere come successo negli ultimi 12 anni.
Quindi ribadisco per chiarezza: quella dello stop alle prestazioni in emergenza è un’autentica menzogna. Se vi sentite male e vi portano in ambulanza in una struttura privata, nessuno potrà rifiutarsi di curarvi dicendo che sono finiti i soldi a disposizione. Discorso diverso vale invece per l’esodo biblico che si registra da fuori regione per Tac o altri esami ambulatoriali: in questo caso si deve rispettare un limite di spesa per legge.
Ora forse i molisani stanno toccando con mano la verità: sanità pubblica e privata non sono uguali come ci vogliono far credere. Perché per alcuni privati, senza soldi, non si cantano messe!
Tutto lo sforzo possibile deve essere profuso quindi per far sì che i cittadini da subito trovino le risposte nella nostra sanità pubblica. Pian piano i nostri ospedali devono tornare a garantire quei servizi che colpevolmente sono stati tagliati finendo per favorire chi oggi dice che senza soldi dovrà dimettere i pazienti.
La resa dei conti sulla pelle dei molisani è proprio una cosa a cui avrei preferito non assistere. In futuro, per tutto questo, non ci sarà spazio.