Ripudia la Guerra, raccolta firme presente oggi in piazza Celestino V a Isernia

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Giornata di lotta e di firme oggi a Isernia. Si tratta di due referendum: uno di taglio nazionale e l’ altro locale.
Infatti in piazza Celestino Quinto dalle ore 8,30 ore 14,00 ci sarà un banchetto per la raccolta firme per il referendum RIPUDIA LA GUERRA contro l’invio di armi nei territori di guerra
e per la la legge di iniziativa popolare di ATTAC ITALIA “Riprendiamoci il Comune”.

Al testo di Pennetta, a livello nazionale, hanno aderito anche Marco Rizzo e Francesco Toscano di Dsp ( Democrazia Sovrana e Popolare)

Per firmare bisogna portare con sé un documento di riconoscimento.
Chiunque creda in questo progetto e vuole costituire un gruppo di lavoro deve rivolgersi al coordinatore regionale Michele Testa ai seguenti contatti: testa.michele01@gmail.com o al numero di cellulare 3270087719.
È possibile seguire tutto l’ iter che riguarda il Molise al canale telegram https://t.me/ripudia_la_guerra_molise/4
dove ci sarà un aggiornamento in tempo reale sui banchetti e su tutte le altre informazioni utili.
Ma a cosa si andrà a partecipare? Questo è lo scopo del referendum: È il dettato dell’art. 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato da noi costituito, guidato dal Prof. Enzo Pennetta, per promuovere il Referendum contro la guerra e contro l’invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti.
Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio.
La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro.
Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti.
Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.
Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica dei trattati internazionali, così come vietato dalla Costituzione, bensì all’ambito della competenza tra Governo e Parlamento sull’invio delle armi”