Ripudia la Guerra, in 50 comuni molisani é possibile firmare per il referendum contro gli armamenti

Continua il lavoro sul territorio coordinato da Michele Testa. Nei prossimi giorni il comitato comunicherà le date dei banchetti per firmare su tutto il territorio regionale. Il quesito referendario è quello del professor Enzo Pennetta al quale hanno aderito i dirigenti nazionali di Democrazia Sovrana e Popolare Marco Rizzo e Francesco Toscano.
di Viviana Pizzi

Va avanti la macchina organizzativa per il Referendum ” Ripudia la Guerra” di Enzo Pennetta anche in Molise.
Il comitato regionale guidato dal segretario regionale PC Michele Testa ha messo a disposizione i moduli per le firme in 50 comuni molisani.
Questo perché anche se viviamo un periodo elettorale molto intenso, non si dimentichi che il Molise é solo un piccolo fazzoletto di terra se lo paragoniamo al mondo intero dove le guerre stanno mettendo a rischio la nostra stessa sopravvivenza.
Ecco l’ elenco dei comuni dove è possibile andare a firmare per dire no alla guerra e alle armi.




Al testo di Pennetta, a livello nazionale, hanno aderito anche Marco Rizzo e Francesco Toscano di Dsp ( Democrazia Sovrana e Popolare)
Per firmare bisogna portare con sé un documento di riconoscimento.
Chiunque creda in questo progetto e vuole costituire un gruppo di lavoro deve rivolgersi al coordinatore regionale Michele Testa ai seguenti contatti: testa.michele01@gmail.com o al numero di cellulare 3270087719.
È possibile seguire tutto l’ iter che riguarda il Molise al canale telegram https://t.me/ripudia_la_guerra_molise/4
dove ci sarà un aggiornamento in tempo reale sui banchetti e su tutte le altre informazioni utili.
Ma a cosa si andrà a partecipare? Questo è lo scopo del referendum: È il dettato dell’art. 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato da noi costituito, guidato dal Prof. Enzo Pennetta, per promuovere il Referendum contro la guerra e contro l’invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti.
Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio.
La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro.
Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti.
Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.
Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica dei trattati internazionali, così come vietato dalla Costituzione, bensì all’ambito della competenza tra Governo e Parlamento sull’invio delle armi”.