Rientro a scuola dalle vacanze natalizie, gli studenti: abbiamo freddo

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Arriva da Monza- Brianza il consiglio “salvifico”: vestitevi a cipolla

Sono rientrati in classe gli 8,5 milioni di studenti dalle vacanze natalizie. Il problema che viene avvertito in almeno 3 edifici scolastici su 4 é quello relativo alle basse temperature.

Infatti secondo un sondaggio di Skuola.net solo il 25% degli studenti dichiara di vivere gradevolmente a livello climatico l’ingresso a scuola.

Tutto questo perché gli istituti che devono ancora fare i conti con il caro energia. Prima della pausa natalizia alcuni studenti ad Alessandria e a Bergamo hanno protestato per temperature troppo basse nelle aule scolastiche di alcune scuole. Presso gli istituti scolastici di Desio, comune in provincia di Monza e Brianza, è stato distribuito un vademecum per promuovere la cultura del risparmio energetico.

Una serie di buone pratiche e consigli utili rivolti al contenimento dei consumi energetici e al contrasto degli sprechi. “Per ottenere un significativo risparmio energetico a scuola, abbiamo bisogno della partecipazione attiva di tutti, adulti e alunni”, è l’incipit del vademecum distribuito alle scuole del territorio per promuovere la cultura del risparmio energetico negli istituti scolastici. La raccolta di linee guida è destinata al personale scolastico, agli alunni e a tutti coloro che a vario titolo collaborano nelle sedi degli istituti scolastici di Desio. Tra i consigli si legge: “Vestitevi a strati – a cipolla! per potervi adattare meglio alla temperatura interna delle aule, sia in estate che in inverno”. E ancora: “Chiudete la porta delle aule e di tutti. Per cambiare aria non tenete le finestre socchiuse per tempi prolungati, piuttosto spalancatele periodicamente per pochi minuti”. “Per lavorare bene i termosifoni devono essere liberi, non copriteli con oggetti!”.
    Secondo un sondaggio effettuato nei giorni scorsi da Skuola.net – su un campione di 5.000 alunni delle superiori – quasi la metà (44%) quando è in classe batte i denti per via delle basse temperature in aula. A cui si aggiunge un 31% che, pur non parlando di gelo, lamenta comunque un qualche disagio.