Regione Molise, tutti contro il Pos: ma Micaela Fanelli isolata anche da Andrea Greco sulla legge presidente commissario ad acta

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Dopo il rinvio del consiglio regionale monotematico sulla sanità, che doveva svolgersi ieri ma che si discuterà lunedì 7 novembre, il dibattito sul Pos 2022-2024 si è spostato in consiglio comunale a Campobasso.

Il sindaco Gravina aveva da subito chiesto di annullare il Pos 2022-2024 ma la mozione approvata è del capogruppo PD Giose Trivisonno.

In pratica, con questa mozione, che ha ricevuto 22 voti a favore e tre astensioni, il Consiglio Comunale di Campobasso chiede al Sindaco del capoluogo di regione di promuovere una mobilitazione di tutti gli amministratori locali molisani, affinché si chieda al Governo una deroga alla normativa Balduzzi e la modifica immediata del Piano Operativo Sanitario, chiedendo, inoltre, di invitare la delegazione parlamentare molisana a discutere di questo tema in Consiglio a Palazzo San Giorgio.

Sempre più isolata invece la posizione della consigliera regionale Micaela Fanelli, che ha presentato una proposta di legge regionale che sancisce l’incompatibilità del ruolo di presidente della Regione e di commissario alla sanità.

Sul tema, cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle ma a livello nazionale, si è espresso il capogruppo Andrea Greco giudicando la legge incostituzionale e quindi invotabile.

“Spesso ciò che dico risulta scomodo per alcuni – ha dichiarato Greco- ma a differenza di chi sta disintegrando la nostra sanità pubblica io ho una sola faccia: Donato Toma lo ha già capito, ma imparino a farsene una ragione anche i vari Aldo Patriciello, Michele Iorio, Micaela Fanelli e tutti gli ignobili profili fake che orbitano attorno al sistema della vecchia politica.

Partiamo da un presupposto che alcuni fanno finta di non capire: non si può scrivere una norma sapendo già che è palesemente incostituzionale. Dopo essersi espressa finanche la Corte costituzionale, è assurdo anche solo pensare ad una proposta di legge che sancisce l’incompatibilità tra le cariche di presidente di Regione e di Commissario per la sanità, entro sei mesi dal termine della legislatura. È una cosa che non si può fare con una legge regionale in contrasto con una legge dello Stato.

A questo punto il Pd ci dica da che parte sta, perché se la capogruppo Dem in Consiglio regionale intende presentare un atto che finisce per favorire i soliti gruppi di potere, significa che si stanno assumendo posizioni fin troppo ambigue.

Ultimamente noto strane assonanze, costanti dichiarazioni da parte di una serie di persone politicamente vicine al più grande imprenditore della sanità privata in Molise, proprio nel momento in cui si intendono fissare i tetti di spesa del budget agli erogatori privati. Fa sorridere il loro astio verso chi avrebbero potuto mandare a casa tempo fa, tramite le nostre due mozioni di sfiducia bocciate da loro stessi. Così come fa sorridere che il governatore non vada più bene al centrodestra proprio a ridosso delle prossime elezioni regionali, dopo che tutti lo hanno sostenuto salvandolo dalle nostre sfiducie e votando sempre “Sì” ad ogni legge di Bilancio!”.