Regionali 2023, l’intervento di Lucio Pastore: ecco la melassa elettorale

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Abbiamo una Regione allo sfascio con una popolazione di residenti che è scesa sotto i 290.000 abitanti, mancanza di lavoro, sanità in macerie, degrado ambientale.
La classe politica che ha determinato questo disastro, si ripresenta alle elezioni dopo aver scaricato il presidente Toma. Tuttavia Toma ha governato per 5 anni. Ciò è stato possibile perché ha avuto una maggioranza che gli ha assicurato la fiducia senza mai farlo cadere. Quella classe politica è responsabile , insieme a Toma, del disastro attuale e non può presentarsi come il nuovo che avanza. Alcuni di quei soggetti occupano gli scranni regionali da 40 anni, altri da poco meno. Ci sarà qualche loro responsabilità se i giovani scappano dal Molise per mancanza di lavoro? Infatti chiudono costantemente attività produttive e commerciali. La GAM e lo Zuccherificio, rappresentano la punta dell’iceberg di questo disastro. Chiudono le piccole attività commerciali e l’80% dei paesi è a rischio di estinzione. Di tutto ciò non si parla.
Il 30 maggio il Tar ha bocciato il Piano regionale integrato della qualità dell’aria del Molise (P.R.I.A.MO) in seguito ad un ricorso presentato dall’associazione Mamme di Venafro nel 2019. Nella sentenza si evidenzia che in quella zona la qualità dell’aria è altamente compromessa e che bisogna attivare tutti i mezzi per individuare le fonti di inquinamento e procedere alla rimozione delle stesse. Condizioni di degrado simili a quella della piana di Venafro sono riscontrabili nel Basso Molise e nella piana di Bojano. Se a questa sentenza aggiungiamo le rivelazioni fatte da Schiavone circa gli sversamenti illegali di sostanze inquinanti che si sono ripetute nel tempo in parecchie aree del territorio regionale, possiamo renderci conto di come una piccola Regione felice, si stia progressivamente degradando da un punto di vista ambientale. Anche di questo non si può discutere.
Neanche delle macerie del Sistema Sanitario Regionale si parla, come se questo disfacimento non fosse dovuto a precise responsabilità politiche che si sono susseguite negli ultimi 20 anni.

L’aver spostato il 43% dei fondi regionali ed il 40% dei posti letto verso le strutture private convenzionate sono state decisioni politiche. Questo ha determinato il progressivo degrado degli ospedali, dei servizi territoriali, una mancanza di personale che ha assunto aspetti drammatici in quest’ultimo periodo. Abbiamo un commissariamento che perdura da 14 anni, paghiamo le tasse più alte d’Italia e non riusciamo ad assicurare una risposta sanitaria soddisfacente ai nostri cittadini. Con i posti letto ceduti ai privati convenzionati, queste strutture realizzano una mobilità attiva da altre regioni che genera profitto essenzialmente per loro. I pazienti molisani, invece, sono costretti ad emigrare fuori regione, perché non hanno più spazi e servizi. Si sta distruggendo un servizio pubblico ed universale. Di questo non si può parlare, indicando con chiarezza le cause del degrado attuale. Sarebbe importante incalzare su tutti questi temi la destra, che ha generato e perpetrato lo sfascio. Tuttavia, fino ad ora, questa competizione elettorale sembra una melassa informe, in cui non si spinge sulla denuncia del degrado e in cui non si fanno comprendere agli elettori le strade diverse da intraprendere per uscire dal baratro.
Come si fa, con questi comportamenti, a convincere gli elettori a non astenersi, perché sfiduciati, o a non votare solo per scelte clientelari, parenterali o amicali? Spero che in queste ultime due settimane ci sia uno scatto di orgoglio e si avvii una campagna elettorale più incisiva. Se non avviene ora un cambiamento radicale, il territorio molisano non avrà più speranze.

Lucio Pastore ( candidato di Costruire Democrazia)