Regionali 2023, l’ammiccamento di Renzi al centrodestra cambia gli scenari in Molise

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Ormai è storia recente della politica italiana, l’intervento di Matteo Renzi di ieri al Senato. Il quale ha annunciato una opposizione morbida al Governo Meloni. Con una apertura a riforme come l’elezione diretta del Presidente del Consiglio Regionale, denominato il ” sindaco d’Italia”.

Allo stesso momento ha però attaccato duramente sia il Partito Democratico che il Movimento Cinque Stelle. Le altre opposizioni sia in parlamento che in consiglio regionale a Palazzo D’Aimmo.

A Roma quindi le distanze diventano siderali, con lo stesso Carlo Calenda che ha ridicolizzato l’intervento di Debora Serracchiani ( capogruppo Pd alla Camera), sul femminismo di Fratelli D’Italia.

Ma non è tutto rispetto a quanto accaduto ieri in Senato: una lunga stretta di mano con Silvio Berlusconi, quasi a ricordare il patto del Nazareno tra Forza Italia e PD.

Come potrebbe cambiare le cose in Molise? In maniera abbastanza significativa. Sono ben noti i problemi tra il coordinatore provinciale di Forza Italia Francesco Roberti con l’assessore Nicola Cavaliere e con la coordinatrice regionale Annaelsa Tartaglione.

La “colpa” del sindaco di Termoli sarebbe stata quella di appoggiare l’ elezione del senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Dalla Porta.

Un casus belli che allontana di fatto Fdi da Fi almeno a livello regionale. Considerando anche la distanza tra Iorio e Di Sandro con Toma.

Ed è qui che diventa fondamentale l’ingresso in campo di Azione – Iv. Secondo rumors sempre più insistenti i dissidenti della maggioranza di centrodestra sarebbero pronti a traslocare con armi e bagagli proprio nel partito di Calenda e Renzi. Creando non pochi mal di pancia all’interno del Partito Democratico. Che era pronto a stringere un patto di ferro coi renziani riesumando il concetto di campo largo, tanto in voga prima delle Politiche. Azione -Iv seguendo le linee romane potrebbe fungere da catalizzatore dei Moderati. Intorno a questo partito potrebbero gravitare sia Forza Italia che Udc.

Ma Fdi e Lega? Stando al volere di Matteo Salvini devono garantire il centrodestra unito. Non è previsto un errore come quello delle comunali di Isernia del 2021. Che hanno dimostrato una sola cosa: se si ci divide si perde.

Quindi non si esclude che Azione-Iv anche in Molise possa essere la quarta gamba del centrodestra. Tra l’altro a livello locale, grazie all’intervento di Patriciello, un avvicinamento a destra già c’è stato proprio alle Comunali di Isernia. Con la candidatura senza simbolo ma importanti della coordinatrice provinciale del partito Giulia Di Silvestro, finita nelle liste dei Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro.

Uno spostamento a destra di Azione-Iv spianerebbe la strada al PD per cercare l’accordo a sinistra con il Movimento Cinque Stelle e con gli altri partiti già coinvolti dai grillini.

In questo caso ci sarebbe una corsa tra due schieramenti classici. Con eventuali liste antisistema a fare da terza scelta.