Regionali 2023, alta tensione tra PD e Movimento Cinque Stelle. Le decisioni potrebbero spostarsi a Roma

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Pd e 5 stelle verso la rottura. È quanto emerge dal tavolo del centrosinistra terminato nel pomeriggio di oggi nella sede del Partito Democratico in via Ferrari.

Dopo quanto accaduto nei tavoli di Larino e Venafro, dove non è stato possibile creare il campo largo, la riunione è andata in stallo. Con il Pd che rivendica per se la scelta del candidato Presidente e strumentalmente e in sua assenza propone il nome del segretario Vittorino Facciolla. Sul cui capo pende un processo per abuso d’ufficio e in caso di condanna dovrebbe lasciare ogni carica per effetto della legge Severino.

A quel punto il Movimento ha insistito per fare lui stesso il nome del candidato Presidente. Si è chiuso con un nulla di fatto. Una sconfitta per una coalizione che si propone come alternativa unica al centrodestra. A decidere a questo punto potrebbero essere i vertici romani Conte e Schlein tra Domenico Iannacone, il giudice Enzo Di Giacomo, il magistrato Daniele Colucci e il sindaco di Campobasso Roberto Gravina.

Scelte che potrebbero portare a numerosi mal di pancia interni. Anche perché non è ancora chiaro nemmeno il perimetro delle alleanze visto che, dopo la vittoria di Udine per il centrosinistra con l’ appoggio di PD Cinque Stelle e Terzo Polo, non si esclude che ci si possa provare anche in Molise.

E un tavolo romano potrebbe chiudere anche la partita per il centrodestra. Comunque una sconfitta per il Molise che risulta incapace di scegliere i propri candidati e il proprio destino.