Pos 2022-2024, mentre il senatore Della Porta avvicina il ministro Schillaci, arriva la lettera aperta in difesa del privato

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Passarelli a Cotugno: abbandoni Toma

Il presidente- commissario ad acta Donato Toma si trova a un bivio: o rimodulare il Pos 2022-2024 oppure andare a casa.

Resta comunque il quinto consigliere di centrodestra da convincere a firmare una eventuale mozione di sfiducia. Nel frattempo Toma apre al confronto e si dice possibilista nell’ ascoltare le istanze di consiglieri e sindaci.

E mentre a Campobasso siamo alla discussione il senatore di FdI Della Porta ha incontrato il ministro della salute Schillaci. Obiettivo è mettere al centro del dibattito la questione Molise e uscire al più presto possibile dal commissariamento.

Sul fronte della protesta le masse popolari comuniste scenderanno in piazza in occasione del consiglio regionale monotematico sul Pos.

Quello che avverrà dentro il palazzo sarà invece il solito esercizio di stile dove si chiederà la salvaguardia della sanità pubblica.

Ma c’è anche chi chiede la salvaguardia del privato. Si parla della sindaca di Pozzilli, la patricelliana Passarelli, che invia una lettera aperta all’ assessore Cotugno. Che però nulla potrà fare a livello normativo. La sua azione potrebbe essere solo politica abbandonando il presidente Toma al suo destino. E se lo dice Passarelli vuol dire che l’ eurodeputato Aldo Patriciello ha già sentenziato: Toma a casa.

“Assessore Vincenzo Cotugno- si legge nella missiva- l’ho conosciuta come una persona perbene e come tale La interpello in questo momento drammatico per il Molise, per la mia provincia e, ancor più, per il mio Comune.
Mentre si registra un inesorabile depauperamento del territorio, siamo costretti ad assistere al tentativo di delegittimare la sanità privata e distruggere quella pubblica, con la chiusura di ospedali da parte del commissario/presidente Toma. Nessuno, in Giunta regionale, che proponga l’inversione di rotta necessaria per salvare e rilanciare il servizio sanitario pubblico e privato… Per salvare – quel che più conta – addirittura vite umane!
Credo che tutto ciò possa accadere solo in una regione piccola, quale è il Molise, caratterizzata da sorda invidia e lotte fratricide. Un Molise con una crisi demografica inarrestabile, un Molise che perde residenti più di tutte le regioni d’Italia e vede tragicamente abbassarsi la speranza di vita, dove la denatalità ha ormai superato il limite vitale, peggio di quasi tutte le regioni a eccezione della Sardegna.
Assessore Cotugno, noi apprezziamo il suo impegno per rilanciare il turismo ma mi consenta di chiederLe: basterà per salvare una regione in piena crisi demografica ed esistenziale?
Il mio Comune, per esempio, rischia di tornare indietro di cinquant’anni se si resta inerti di fronte allo sfacelo provocato da questa Regione.
Così pure la provincia di Isernia, dalla quale provengono i tre quarti dei voti che l’hanno portata a occupare la seconda poltrona del governo regionale. Francamente, è avvilente assistere all’assenza di discussione – per esempio sulla sanità – all’interno di una Giunta paralizzata dal cieco egocentrismo di Toma.
Assessore Cotugno, Neuromed non è solo la costruzione della piattaforma ambulatoriale! Neuromed rappresenta l’eccellenza della sanità molisana che, insieme all’eccellenza della Cattolica e degli ospedali pubblici, va preservata in tutte le sedi. Assessore, lei ha il dovere di difendere il territorio e i suoi abitanti che da circa dieci anni Le hanno consentito di ricoprire ruoli di grande rilievo in Consiglio regionale.
È arrivato il momento di prendere le distanze dal suo Presidente, il momento di staccare la spina. Lo faccia per il bene dei molisani, per il suo e il nostro territorio, per rispetto verso gli elettori, per tutti i commercianti e lavoratori a cui si sta strappando il posto di lavoro.
So bene che discutere di questi temi è difficile e non conveniente: abbandonare posti di potere è sempre cosa scomoda. Ma è vero potere restare impassibili di fronte al lento morire di una regione, senza battere ciglio? A meno che non ci si voglia rendere complici di questo scempio…
Assessore, essere persone perbene significa anzitutto mettere la politica al servizio del popolo e delle istituzioni. Abbandoni Toma e non deluda i suoi elettori.
Un caro saluto, Stefania Passarelli”.