Parco nazionale del Matese, Primiani: il centrodestra faccia chiarezza

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di Angelo Primiani

Sul Parco nazionale del Matese occorre fare definitiva chiarezza. Ad oggi, infatti, non si capisce quali siano le intenzioni del centrodestra sull’argomento, tanto al Governo nazionale, quanto a livello regionale, visto che non si è saputo più nulla dopo i vari passaggi per la perimetrazione tra Regione e Ispra. Intanto migliaia di cittadini aspettano di sapere cosa ne sarà dei loro territori, e milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono sfumati a causa di questi ritardi.

Una cosa dev’essere chiara: il Parco del Matese potrebbe rappresentare un’imperdibile occasione di sviluppo socio-economico per una vasta area del territorio molisano. Allo stesso tempo, però, rischia di tramutarsi nell’ennesimo problema da risolvere, se mal gestito come la Regione ha fatto finora, e cioè senza visione e confronto con chi il Matese lo vive tutti i giorni.

È evidente, quindi, che proseguendo lungo la strada imposta dal centrodestra, il rischio sia quello di creare un Ente inutile che piuttosto diventerebbe un danno per il territorio.

Perciò serve un cambio di passo importante sul tema. Perché il Parco può rappresentare un volano di crescita, ma deve nascere con lo spirito giusto, cioè quello della co-progettazione, del pieno e costante coinvolgimento del territorio e di tutti gli attori presenti al tavolo.

Ma non c’è più tempo da perdere. Sono già troppe le risorse e le opportunità mancate a causa di questi ritardi. Quindi occorre procedere spediti, andando a colmare quei requisiti minimi che oggi mancano.

Nella mia visione di futuro per questa terra, il Parco del Matese potrebbe essere direttamente collegato al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da un lato, e ad un auspicato Parco fluviale regionale del Biferno dall’altro. Tutto ciò, per incentivare il turismo, in particolar modo il turismo lento, creando nuovi itinerari e percorsi naturalistici. Ma anche per dare impulso al settore agro-alimentare locale, valorizzando la risorsa idrica, ad esempio con la creazione di marchi per la certificazione dei prodotti di qualità.

Insomma, servono risposte e soluzioni immediate ed efficaci in tal senso, per scongiurare l’ennesimo flop e creare invece economia, occupazione e nuove opportunità d’impresa soprattutto per i giovani.