Manovra finanziaria, la Uil scende in piazza a Campobasso: Cgil a Pescara
Circa duecento persone di tutte le categorie da scuola fino alla sanità passando per i trasporti e i metalmeccanici erano presenti questa mattina in piazza Prefettura a Campobasso per protestare contro la manovra finanziaria del Governo Meloni.
L’unica regione in cui la manifestazione nazionale, che è stata organizzata insieme alla Cgil, dove le bandiere rosse del sindacato di Landini non c’erano perché erano a Pescara oggi e a Roma domani.
Insieme al sindacato anche una rappresentanza di donne e uomini che erano in piazza per chiedere più collaborazione tra sanità pubblica e sanità privata. Delegazione che è stata accolta con molto entusiasmo dalla segretaria della Uil Tecla Boccardo.
Che insieme a una delegazione di sindacalisti è salita in Prefettura per testimoniare al Governo il proprio dissenso sulla manovra.
“Ai molisani – sottolinea Tecla Boccardo- vengono negati i diritti di cittadinanza.
Dall’assistenza alla sanità, dal trasporto alla viabilità, dalla formazione ai servizi pubblici essenziali. È tutto fermo al palo, intanto l’art. 143 della legge di Bilancio dà un’accelerazione all’autonomia differenziata che impoverisce il Molise e schiaffeggia il SUD.
Questa norma non garantisce nè i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) nè i principi di perequazione e solidarietà previsti nell’art.119 della nostra Costituzione.
Prima dell’autonomia differenziata vanno garantiti a tutti gli stessi diritti , colmando innanzitutto le diseguaglianze esistenti tra nord e sud per avere lo stesso punto di partenza, che non può essere quello attuale.
Com’è chiaramente scritto nel documento di parifica del Bilancio della Corte dei Conti il punteggio della griglia dei LEA (livelli essenziali assistenza) nel 2019 (ultimo dato disponibile) è pari a 150, cioè al di sotto del punteggio minimo che è 160. Noi partiamo da qui.
Stessa cosa vale per il trasporto pubblico locale nel cui bando il costo chilometrico è identico a quello di 10 anni fa e rimanda al taglio dei servizi per la eventuale compensazione dell’adeguamento ISTAT.
Mentre per l’istruzione sono previsti nuovi tagli che vedranno quasi dimezzate le autonomie scolastiche nella nostra regione. Nell’arco dei prossimi 10 anni le nostre scuole statali saranno probabilmente regionalizzate. Quindi, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio, se le risorse per garantire i fabbisogni standard saranno stabilite in base alla media del costo storico triennale, con molta probabilità il Molise non avrà le risorse necessarie per garantire i servizi.
Come si potrà garantire l’assistenza, il welfare e altro in una regione dove l’85% del bilancio è assorbito dalla spesa sanitaria, con un disavanzo che colloca il Molise tra le regioni più indebitate d’Italia?
Come si può pensare di rilanciare le aree interne e fermare lo spopolamento senza garantire servizi?
Con l’autonomia differenziata prevista dalla legge di bilancio, di fatto sono a rischio i diritti di cittadinanza per dei molisani.
Il resto sono chiacchiere!