Guerra, Zelensky: termina quando Putin muore
Un Natale di pace tra Russia e Ucraina è tanto lontano quanto impossibile. É emerso in una intervista di David Letterman al leader ucraini Volodymyr Zelensky.
Il quale con una sincerità non del tutto inaspettata ha dichiarato: “il coonflitto si concluderebbe se lo zar morisse”.
Quindi niente incontro con Putin e nessun segnale di distensione a dieci mesi dall’inizio di in conflitto che rischia costantemente di trasformarsi nella terza guerra mondiale.
Il leader ucraino si sente forte perché Kiev può continuare a contare sul “saldo sostegno” del G7, che ha promesso nuovi aiuti nel corso di una riunione virtuale dei leader.
Aiuti che dovranno continuare ad essere “economici e militari”, ha sottolineato Giorgia Meloni al suo debutto in questo consesso, mentre l’Ue per il momento non ha trovato l’accordo sul nono pacchetto di sanzioni da imporre all’aggressore. I raid russi sull’Ucraina non accennano a diminuire, dopo quasi dieci mesi di ostilità, mentre le forze di difesa contrattaccano nel sud-est. Di dialogo tra le parti non sembra esserci traccia, e lo dimostrano i nuovi segnali inviati al mondo da Kiev e Mosca.
Zelensky, nel corso di colloquio con Letterman nel suo programma su Netflix, registrato a ottobre, ha risposto senza equivoci al conduttore che gli chiedeva se la guerra sarebbe continuata nel caso di morte di Putin, per “un brutto raffreddore o per un’accidentale caduta da una finestra”. Per Zelensky “un regime autoritario non si può permettere che uno solo abbia il controllo su tutto. Perché, quando lui viene a mancare, le istituzioni si fermano”. E quindi, se Putin morisse, “non ci sarebbe la guerra”, ha affermato. Il leader ucraino poi ha incassato il rinnovato appoggio dei leader del G7, che si sono riuniti in modalità virtuale alla vigilia della conferenza di Parigi sulla ricostruzione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha presieduto il summit, ha evocato un nuovo piano Marshall ed ha rinnovato l’appello a Vladimir Putin perché “ritiri le sue truppe” dall’Ucraina e torni “al diritto internazionale”. “Siamo chiamati a continuare a difendere il Paese dalla guerra di aggressione russa”, gli ha fatto eco Giorgia Meloni, affermando che “bisogna cominciare a pianificare la ricostruzione post bellica dell’Ucraina”.