Guai per Stellantis in Cina: ventisei concessionari chiedono i risarcimenti a Tavares
Ancora guai per Stellantis, il gruppo automobilistico di Carlos Tavares presente anche a Termoli dove vuole costruire la Giga Factory. Dopo la dismissione di uno stabilimento nell’Illinois si complica la situazione di Stellantis in Cina.
Avviene dopo che lo scorso ottobre il gruppo aveva accettato di presentare istanza di fallimento della joint-venture tra Jeep e il partner locale GAC.
Una decisione che ha portato Stellantis a perseguire un nuovo modello di business basato solamente sull’importazione in Cina, ma che non ha fatto per nulla contenti i concessionari locali che vendono auto marchiate Jeep, i quali hanno chiesto al gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA milioni di dollari di risarcimento dopo aver interrotto la produzione cinese.
In particolare, ventisei concessionari locali hanno sottoscritto una lettera diretta proprio a Stellantis, in cui viene sostenuta la tesi secondo la quale la decisione unilaterale di interrompere l’attività della joint-venture presa dal gruppo ha causato loro molte perdite economiche e ha portato a una massiccia serie di licenziamenti. Immediata la risposta di Stellantis, che pur rifiutandosi di commentare l’argomento nei particolari ha ribadito di essersi attenuta alla legge cinese, sottolineando come la richiesta di bancarotta della sua joint-venture sia stata sottoposta a regolari procedimenti giudiziari locali. Una giustificazione che non convince però i concessionari: Reuters riferisce infatti che Cao Wei, presidente di Lianyungang Xuncheng Auto Sales and Service nonchè uno dei firmatari della lettera, avrebbe spiegato come un bel numero di rivenditori avrebbe aderito alla petizione, stimando che alla fine avrebbero chiesto a Stellantis un risarcimento totale di 900 milioni di yuan, il corrispondente di 130 milioni di dollari.