Governo Meloni, ok al Senato: Renzi verso la quarta stampella del centrodestra

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Il Governo Meloni passa anche al Senato. Sono 115 i voti favorevoli, 79 contrari e 5 astenuti.

I momenti topici della giornata di oggi sono state certamente le repliche della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e gli interventi di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi.

Meloni è ormai una premier cattedratica. Rivolgendosi a Ilaria Cucchi ha sostenuto, riferendosi ai pestaggi della polizia davanti alla Sapienza: “vengo anche io dalle manifestazioni, ma non accetto quelle dove si vuole impedire agli altri di dire quel che pensano”.

Sostenendo nei fatti che lei e il suo partito non hanno mai impedito il diritto di parola agli altri.

Una Meloni che anche in questo tradisce quello che il suo partito è stato in passato.

Un discorso che non ha contemplato la cultura e, al contrario di quanto avvenuto alla Camera, non ha parlato per niente di donne. Nemmeno per aggiungere qualcosa alle dichiarazioni della Leghista Bongiorno. Secondo la quale però, basta avere donne che ce la fanno per decostruire il fenomeno della violenza.

“La sua presenza in aula- ha sostenuto- è più importante di qualsiasi manifestazione del 25 novembre”.

La sorpresa del giorno è stata Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha lanciato bordate a PD e Cinque Stelle, marcando ancora una volta le distanze con le altre opposizioni. Annunciando che la sua sarà morbida e costruttiva.
” Se si tratta di eleggere il sindaco d’Italia- ha sostenuto- noi ci siamo”. Renzi ha poi sottolineato un altro punto in comune: atlantismo e sostegno all’ Ucraina.

E su queste posizioni si è attestato anche Silvio Berlusconi. Il quale, nell’ annunciare il suo voto al Senato, ha ricordato che si realizza ancora una volta il sogno di una Italia giusta e migliore per tutti.

Ma è proprio Berlusconi che, annunciando la nascita del suo nipotino, che fa capire il vero senso della famiglia per la coalizione.

” Siamo per la tutela della vita- ha sostenuto- dal concepimento fino alla morte, faremo una battaglia per la natalità”.

È quindi proprio Berlusconi a farci temere per la stabilità della legge 194/78.

Ora il Governo può iniziare a lavorare. Il sostegno di Forza Italia può significare avere un peso maggiore nella seconda fase della sua formazione: dai viceministri ai sottosegretari.