Covid tre anni dopo, in Molise 720 vittime e una sanità peggiorata

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Sapremo solo a inchieste terminate e chieste dal Comitato Dignità e Verità delle Vittime da Covid 19, se alcune delle morti molisane potevano essere evitate. Ci lavora la procura di Campobasso su impulso dell’avvocato Iacovino.Il Governo ci ha spaventati oltremodo? Anche questo sarà possibile conoscerlo dopo la chiusura dei procedimenti aperti a Bergamo

di Viviana Pizzi

Sono passati esattamente 3 anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19. Siamo passati da lockdown a chiusure parziali fino ad ottenere una quasi completa libertà.

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Ad oggi l’ obbligo di mascherine è presente solo nelle strutture sanitarie. Altrove si può girare senza a meno che non si viva nella stessa abitazione di una persona positiva al Covid-19.

Ma i controlli in tal senso sono assenti quindi è come se le poche regole ancora vigenti fossero nulle. Anche perché con i cosiddetti tamponi casalinghi si può eludere il controllo delle ASL e circolare liberamente.

Tre anni fa si iniziò con il virus di Whuan, per poi passare alla variante Alpha, passando per la Delta e finendo per le attuali Omicron.

Ma come è la situazione in Molise dopo tre anni ce lo dice il classico bollettino Asrem. Che viene ancora pubblicato quotidianamente anche dopo il mancato rinnovo del contratto all’ ex dirigente Oreste Florenzano.

Con la differenza che con la gestione precedente esisteva una chat WhatsApp con la quale si comunicava a tutti il bilancio quotidiano. Ora per scaricarlo bisogna andare sul sito Asrem.

In tre anni i tamponi positivi sono stati 100.727. Tuttavia non significa che un molisano su 3 si sia contagiato perché sono comprese anche le persone che hanno contratto il virus più di una volta.

Un dato certo lo abbiamo sulle persone decedute. In tre anni sono 720, l’ultimo un 65enne di Termoli che probabilmente era ricoverati perché affetto anche da altre patologie.

Tutti morti per causa del Covid o perché curati male? Saranno le inchieste del Tribunale di Campobasso a stabilirlo, dopo le denunce del Comitato Verità e Dignità per le vittime del Covid-19.

Dopo tre anni però i tamponi processati diminuiscono drasticamente. Nell’ ultimo bollettino ne risultano 319 molecolari, che sono quasi tutti di persone ricoverate in ospedale per controlli e solo 26 antigenici ( quelli che si fanno nelle farmacie).

Segno che un piccolo raffreddore o anche una febbre viene curata a casa senza controllare per forza se si tratti di infezione da Covid-19.

Infatti i positivi sono solo 4, due per tamponi antigenici e 2 con molecolari.

I positivi totali attuali sono 123 e i ricoverati 2 ( entrambi hanno ricevuto il vaccino anticovid).

Un virus quindi che via via spegnendosi in Molise. Resta una gestione dubbia dell’ emergenza, unica regione in cui non è stato costruito un ospedale soltanto per gli ammalati di Covid-19.

La cosiddetta Torre Covid non ha mai visto la luce e non si è verificata nemmeno una maggiore apertura dell’ ospedale Vietri di Larino. Auspicata da cittadini e comitati ma mai avvenuta.

Intanto le condizioni degli ospedali pubblici molisani sono peggiorate. Ne usciremo migliori è uno slogan che almeno per la sanità molisana è rimasto lettera morta. Con il dispiacere dei parenti delle vittime di Covid-19 e quello di tutti noi che non ne siamo usciti migliori ma solo più fragili e spaventati.

Grazie all’ azione dei Governi Conte? Lo sapremo quando usciranno le sentenze riguardo l’inchiesta aperta dalla procura di Bergamo.
Arriveremo a 0 contagi in Molise? È difficile da prevedere. Sappiamo però che anche da noi la quarta dose vaccinale è in ritardo. Nonostante sia testata anche contro le varianti Omicron.