Covid 19, Iacovino insieme alle vittime illustra il provvedimento del gip di Campobasso che autorizza altri 3 mesi di indagini


“Dall’ospedale Cardarelli mi chiesero se potevano legare mia mamma perché si toglieva continuamente la mascherina per l’ossigeno. Solo dopo ho scoperto che tentava di toglierla perché l’erogazione era insufficiente e non riusciva a respirare, la ho fatta ricoverare per stare meglio, invece dopo cinque giorni è morta anche legata”.
É stata questa la triste testimonianza di Nadia Perrella, la Presidente del Comitato Verità e Vitti e del Covid 19. È arrivata durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina nello studio dell’avvocato Vincenzo Iacovino che gratuitamente, come riferito dalla stessa presidente Perrella, sta patrocinando le denunce per le morti che potrebbero essere state causate non dalla patologia del Covid ma per le cure mancate dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, quello che avrebbe dovuto essere la sicurezza dei malati Covid ma che è invece diventato luogo di morte e sofferenza.
” Per la prima volta un giudice terzo – ha sostenuto Iacovino- ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura di Campobasso, dando altri tre mesi per indagare e ascoltare i medici che erano in ospedale in quei giorni. Il nostro lavoro è stato riconosciuto”.
La soddisfazione del Comitato e dell’ avvocato era visibile tuttavia si deve andare avanti per capire quante delle 710 morti avvenute per Covid sono arrivate effettivamente per le complicazioni del virus e quante altre invece sono arrivate per le carenze della macchina organizzativa del Cardarelli.
Dove sono mancati anche i momenti di formazione di medici e infermieri che lavoravano, a causa della carenza di strutture e di personale, contemporaneamente sia nei reparti Covid sia in quelli dove erano ricoverate persone negative con malattie tempo dipendenti. Il contagio in questo modo si moltiplicava e con esso si favoriva la diffusione della pandemia.
Tra i risultati ottenuti grazie al lavoro dell’avvocato Iacovino anche il riconoscimento economico che una clinica privata deve alla famiglia di un paziente morto mentre era infetto dal Covid.
Si è toccata anche la questione della destituzione del manager Asrem Oreste Florenzano. Che in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi deve avvenire per legge secondo l’ avvocato Iacovino.
Ci ha raccontato tutto in questa intervista