Cambiamenti climatici e apicoltura: esponenti di spicco ne parlano a Campobasso
Cambiamenti climatici e prospettive per l’ apicoltura. É l’ argomento del convegno, organizzato dal “Consorzio con le Api” con il patrocinio di Arpa Molise e Italia
Nostra che propone personalità di livello nazionale nell’ambito dell’apicoltura. L’ incontro di sabato a Campobasso sarà l’occasione per
discutere delle principali problematiche legate ai cambiamenti climatici che da alcuni anni
flagellano il settore apistico, con gravi ripercussioni su tutto il comparto agricolo e
sull’ambiente in generale.
I cambiamenti climatici sono eventi previsti e studiati dai ricercatori da molto tempo, da una decina di anni sono resi sempre più evidenti i loro effetti nefasti agli occhi di tutti i cittadini del mondo intero.
In sostanza i cambiamenti climatici stanno portando al progressivo surriscaldamento del pianeta, fenomeno che risulta molto più intenso nell ‘area mediterranea dove si trova immersa l’Ita lia .
L’effetto più evidente e macroscopico che si osserva è l ‘aridità sempre maggiore dei mesi estivi, a cui si associa il progressivo aumento dei fenomeni estremi come nubifragi e trombe d ‘aria .
In ttutto ciò la natura , come fa di solito, cerca di trovare soluzioni e adattamenti che per essere efficaci richiedono comunque lunghi periodi evolu tivi, non compatibil i con la velocità dei cambiam enti in atto.
Ciò comporta una serie di squilibri naturali, come quelli che si stanno verificando sulle api
e sulla flora da esse frequentata per la ricerca di nettare e in direttamente per la loro impollinazione. Tali squilibri portano ad una amplificazione degl effetti negativi che si verificano su più specie animali e vegetali, compreso l’uomo, a cauaa delle connessioni e delle interazioni tra le stesse, che scatenano reazioni a catena non controllabili.
Di fatto negli ultimi anni si sta assistendo a una sempre maggiore diminuzione delle produzioni apistiche, spesso accompagnata ad una elevata moria delle colonie di api. Uno
dei fattori che incide maggiormente sulla salute delle api e che contribuisce ad accelera
gli effetti di questo trend negativo nell ‘apicoltura è indubbiamente il cambiamento delle condizioni climatiche in atto.
Infatti le fioriture delle principali essenze di interesse apistico si sono progressivamente
ridotte nell ‘arco degli ultimi dieci anni, comportando spesso una riduzione non solo in termini quantitativi ma più in generale delle varietà di mueli prodott i. Il clima dunque sta avendo un forte impatto nella diversità delle produzioni, oltre che nella diminuzione delle quantità raccolte.
Un altro elemento che sta contribuendo negativamente è legato alla difficoltà di gestione delle pratiche di conduzione degli alveari . Da ciò i lunghi periodi di siccità e il costante aumento dei fenomeni meteorologici estremi che devastano il territorio , sono elementi che devono essere presi in considerazione, non solo dal punto di vista delle produzion inattese, ma soprattutto per l ‘impatto concreto sulla salute delle famiglie di api.
Ad esempio, i lunghi periodi di siccità che si verificano nei mesi primaverili e che a volte si estendono anche durante i mesi invernali, compromettono in misura sostanziale le capacità nettarifere della flora spontanea e più in generale della colture di interesse apistico, comportando sempre di più l’esigenza di integrare l’alimentazione delle api per evitare la morte delle colonie per fame.
In questo difficile contesto, il convegno organizzato vuole offrire l ‘occasione per riflettere su tale delicato argomento e sulle conseguenze disastrose che il costante surriscaldamento atmosferico sta avendo sull’ambiente naturale.
Inoltre la frequenza con cui gli eventi esterni si verificano annualmente, evidenzia la necessità improrogabile di affrontare in maniera critica il cambiamento del clima, per poter avere il giusto approccio nella red zione dei piani di gestione del territorio, che dovranno tenere in giusta considerazione gli effetti nrgativi attesi in maniera sempre più frequente sull ‘ambiente .
Ciò comporta la necessità di dotarsi di strumenti sofisticati di previsione dei fenomeni per prevenire il più possibile conseguenze negative da tali eventi sull ‘ambiente naturale e sulle attività umane quali l ‘agricoltura, la zootecnia, e non da meno l’apicoltura .