Cagliari, crolla l’aula magna dell’Universita di lingue: a venti anni dalla tragedia di San Giuliano di Puglia parola d’ordine sicurezza

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Fortunatamente questa volta la tragedia è stata evitata. Nell’aula magna della facoltà di lingue dell’Università di Cagliari non c’era nessuno. Ma non basta. Non bisogna affidarsi sempre alla fortuna, quando si parla di giovani che studiano non si può pensare di andare incontro alla morte.

La notizia di oggi, battuta dall’ Ansa, è l’indagine della procura per crollo colposo di edificio.

Così sono avvenuti i fatti: erano le 22 di due giorni fa quando una palazzina dell’Università di Cagliari che si accartoccia e crolla.

Risulta completamente distrutto l’edificio che ospita l’Aula Magna dell’ex facoltà Geologia, nel complesso di Magistero in via Trentino.

Secondo le testimonianze raccolte solo due ore prima il custode dello stabile aveva chiuso la porta dopo avere controllato che dentro non ci fosse nessuno dopo il termine delle lezioni. “Il Signore ci ha graziati” la prima reazione del sindaco Paolo Truzzu. “Se fosse successo prima sarebbe stata una strage. Lo stato d’animo è quello di chi sa che la nostra vita è appesa a un filo”, ha concluso. Terrorizzati gli studenti per la strage sfiorata”.

In Molise una notizia del genere ci porta a venti anni fa, quando il 31 ottobre 2002 in seguito a una scossa di terremoto di 5.3 della Scala Richter la parte alta del vecchio edificio della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, finisce letteralmente per schiacciare quella inferiore che ospitava le elementari.

Venti anni fa accadde alle 11.32 e il bilancio fu pesante: 27 bambini e la maestra Carmela Ciniglio morirono. La classe 1996 in paese non esiste più: avevano solo sei anni e avevano appena iniziato un percorso di istruzione finito tra le macerie.

La retorica del 31 ottobre ogni anno dice questo: ricordiamo affinché non accada mai più.

Purtroppo la cronaca ci dice che è facile abbassare la guardia. Affinché non accada mai più, é una frase da ricordare ogni volta si controlla l’ agibilità di un edificio che deve ospitare bambini e studenti.

Perché la buona sorte non è sempre dalla nostra parte.