Bonaccini a Termoli: l’ aria di vittoria del congresso allinea gli stati maggiori del PD Molise

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Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, riesce dove in tanti hanno fallito: riunire nella stessa stanza, la Cala Sveva di Termoli, personaggi del Pd Molise che da tempo sono impegnati in una battaglia interna che potrebbe terminare con il congresso regionale e con le elezioni, che dovrebbero tenersi a questo punto tra maggio e giugno del 2023.

I libri delle scommesse danno già vincente Bonaccini e sia Vittorino Facciolla, in qualità di segretario regionale, che Micaela Fanelli erano presenti.
C’erano anche, la candidata al Senato Rossella Gianfagna, la consigliera comunale Bibiana Chierchia, la sindaca di Gambatesa Carmelina Genovese, la segretaria cittadino di Termoli Maricetta Chimisso in collegamento da Bologna, la consigliera comunale di Isernia Angela Perpetua, la vice segretaria del Pd Molise Giovanna Viola, dal dirigente Stefano Buono di Venafro.

Insomma tutti compatti e uniti a seguire il vento a favore di Bonaccini nel partito democratico. Di un ex renziano che non rappresenta certo l’ area più a sinistra del partito. Un segretario che potrebbe anche fare da sponda ad alleanze di centro.


Tanti i temi trattati dal presidente Bonaccini a Termoli anche la sanità, al centro del dibattito in Molise. “Non crediate che non ci siano problemi anche da noi in Emilia Romagna dove tanto stiamo facendo per la Sanità – spiega Stefano Bonaccini – abbiamo difficoltà a reperire medici ed infermieri perché ormai è chiaro che si tratta di mestieri altamente usuranti e allora è indispensabile fare bandi e concorsi che prevedano contratti a tempo indeterminato. E’ necessario eliminare il numero chiuso alle Facoltà di Medicina per permettere un maggiore accesso alla formazione e poi garantire una formazione altamente qualificante. Se non invertiamo la rotta ora, quello che adesso percepiamo solo come un problema fra qualche anno sarà una vera e propria tragedia”.

E sulle alleanze specifica: “le alleanze politiche a livello territoriale vengono fatte sui programmi, contrarissimo ad alleanze fatte a tavolino solo con il fine di battere gli avversari. il popolo se ne accorge e ti penalizza. Le alleanze si faranno sui programmi ma in primis ci vorrà un Partito Democratico attrattivo, che sappia indicare una idea di paese dopo questo passaggio le alleanze verranno di conseguenza”..